I Rumors of Gehenna nascono nel 2002 dall’unione di musicisti di estrazione metal ad hardcore e gia nel 2006 sono pronti per il loro demo che gli permette di farsi conoscere in giro per il mondo, Ten Hatred Degrees, è il loro primissimo full-length registrato nell'agosto 2007 nello Studio 73, prodotto da Riccardo Pasini (Ephel Duath, Reprisal and SlowMotion Apocalypse) con la supervisione di Carlo Bellotti (Alkemist Fanatix/ex Necromass/GF93) e masterizzato al Principal Studio (Senden – Germany) da Vincent Sorg (Caliban, Grave Digger, In Extremo).
Devo ammettere che li ho sempre ignorati e che li confondevo addirittura con una band estera, il nome della band infatti non è il max in quanto ad originalità. A quanto posso leggere sulla bio il loro esordio vero e proprio è avvenuto dopo la pubblicazione di un demo, "Rumors Of Gehenna" che ha avuto un discreto successo nel 2006 e questo album contiene alcune delle tracce appartenute a quel demo... "Ten Hatred Degrees" è composto da 10 song di corposo e ‘bombastico’ metal scandinavo impostato su toni hard core un po come vuole il filone 'new core' che impera al momento e che al sottoscritto non è che vada proprio a genio, in questo nuovo genere (???) solo poche band di spicco si salvano e magari proprio le originatrici, ma la diffusione a macchia d'olio sta togliendo interesse ed innovazione a questo marchio riproposto sempre uguale, con gli stessi accordi, le stesse ritmiche, addirittura gli stessi suoni fotocopia senza cercare il minimo segno distintivo, e questo è un male, in poche parole è come se tutti gli uomini della terra avessero rapporti sessuali con la stessa donna evitando tutte le altre (anche per una questione di pudore e rispetto verso la stessa a me non piacerebbe, e a voi?...). Poco importa se il sound ed il mastering del cd risulti molto arrembante e davvero aggressivo, anche se dobbiamo fare un plauso a chi ha effettuato il lavoro (credo in Germania ai Principal), quel che manca come dicevo poco fa è la voglia di osare, di trovare soluzioni diverse, di cantare in modo più personale, di cercare degli arrangiamenti si melodico-aggressivi ma anche ad ampio respiro, qui invece si soffoca in un mare di tecnicismi e davvero bei riff, con un batterista sempre all'altezza ed anzi lodabile, il basso encomiabile e un guitar work allo stesso livello delle band scandinave ma pur sempre orientato sullo stesso stile fotocopia... La cover mostra il volto a tre facce di questo gruppo, un combo che sa oscurare e anche dare spiragli di luce, la opener "First Hatred Degree" pareva proprio dare una ventata di freschezza e respirabilità ed invece gia dalla seconda traccia "Dead Slaves" si ricade sul solito gioco creato sull'impostazione Slayer/The Haunted/In Flames/At the Gates/Carcass tutto visto in chiave hardcore. Ben 10 tracce tese come corde di violino dove non c'è grosso spazio per i rallentamenti e le arie sonore, qui c'è un heavy metal sospinto dalla burrasca, talune volte melodico altre volte spinto sull'acceleratore (buona la traccia "Internal Slaughtering" che racchiude in se quanto esplicato prima..) con uno stile compatto e ben squadrato con punte di tecnicismi e una valanga di riff 'thrashiosi' e metal accelerato, melodico e appunto carico di granitica potenza, la modernità si sente in alcuni frangenti ma non è accentuata eccessivamente, almeno non dal punto di vista delle soluzioni ambientali. "Ten Hatred Degrees" è un prodotto altamente corrosivo ed incisivo, è l'imponenza il piatto forte del set, con una esecuzione ovviamente perfetta ed uno scheletro ritmico di tutto rispetto, e penso che se questa band fosse stata statunitense adesso avrebbe ben più fan... I Rumors Of Gehenna hanno grinta da vendere e masticano kilometri di strada con i loro riff mastodontici, peccato solo che si rifacciano ossessivamente ad un sound che per chi mastica metal estremo da anni può sembrare un tantino scontato, anche se credo genuino nel suo complesso di intenti, forse una piccola lacuna possono essere le vocals, intendiamoci, sono sempre all'altezza ma qualche soluzione timbrica diversa e magari a tratti meno urlata e più gutturale non avrebbe sfigurato anche se l'impatto esplosivo e selvaggio è in parte preservato. Quindi è doveroso un attento ascolto del cd, pezzi memorabili non ne troverete ma un buon livello di esecuzione e di interpretazione si, track come la opener, o la super killer thrash/death "Human", "Internal Slaughtering" e "Last Violence" lasciano un segno indelebile però, c'è del vero sudore ed anche qualche bella idea, i musicisti si compattano e completano all'unisono in una prova di forza micidiale, sarà bello quindi vederli più maturi e decisi nel prossimo album, intanto un plauso per la loro attitudine, per il fatto che non abbiano lasciato nulla al caso, dalla grafica del cd alla promozione dello stesso e per la potente registrazione ed editing, il loro metal moderno (ma solo di nome, ribadisco la mia tesi) si potrebbe accostare alle contaminazioni estreme del neo hardcoremetal attuale con tutte le sue collisioni; sono convinto che in questo panorama e specialmente in Italia abbiamo bisogno di distinguerci quindi una ricerca ulteriore sui suoni e sulla strutturazione di riff e sottofondi potrebbe regalare momenti di libidine pure ai metal ‘maniacs’ nazionali e non, soprattutto considerando che prima o poi i fan si stancheranno anche di questo mix ed un gruppo secondo me dovrebbe avere la sua impostazione a priori, non adattata alla moda del momento. Interessanti e da tenere sotto osservazione... 65/100
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Davide Scarano: Voce Anno: 2008 |