Direttamente dalla Valcamonica arrivano tre artisti assolutamente sui generis: i Fraulein Rottenmeier.
Si presentano sul palco come pagliacci struccati che, come fossero protagonisti dell’opera Opinioni di un clown, decantano una realtà subdola, ma con ancora qualche spiraglio di speranza. Il sound è un crogiolo di sonorità derivanti dal pop tipicamente anni ’90 con una componente ribelle e rivoluzionaria, come solo il punk può fare, e sfumature elettroniche. Il loro ultimo lavoro è Elettronica Maccheronica; il titolo spiega proprio in due parole lo stile che adottano in questo album, ossia un’elettronica in chiave maccheronica. Come prima traccia c’è “Dancefloor”, una song dal ritmo vivace e naturalmente ballabile, con un testo molto diretto, senza mezzi termini, come piace ai Fraulein Rottenmeier. I beat si fanno sentire in “Dente da latte”, il lato oscuro del brano precedente, che porta l’anima, priva ormai del suo amore, all’autodistruzione. Il refrain ripetuto e perentorio ricorda un po’ quelli caparezziani. In seguito vi è “Ornella TVB”, una canzone ispirata da una di quelle scritte sui muri che, apparentemente superficiali, nascondo un significato tutto loro. “La conoscenza” rispecchia un po’ il ruolo che oggi può avere la tecnologia che ormai è entrata anche nei rapporti sociali, come possibile galeotto per una relazione amorosa. Tutto ciò sembra frivolo, ma può anche avere un risvolto più profondo. Molto melodica e riflessiva è “Lacrime in tangenziale”, mentre coinvolgente è il ritmo di “Monarchia”. Con “Dietro la lavagna” prende corpo una vendetta, che per esser efficace va gustata fredda, e così viene messa in musica la storia di un nerd preso in giro con una filastrocca inserita nel ritornello rockeggiante. “La nostra romantica ballata pop” ha già nel titolo tutti gli elementi presenti nel brano: protagonisti sono due amanti che cercano riparo in un mondo privo di ideali. L’elettronica sfrontata si fa sentire in “Gran ricetta per la plastica”, dove il trio pronuncia a suo modo un’invettiva contro chi vuole ottenere fama passando in radio e portando con sé solo banalità e stoltezza. L’ultima canzone è invece “Political Chihuahua”, una sentita dedica rivolta all’attuale classe politica pronunciata con una voce graffiante. Elettronica maccheronica fa così un escursus sui temi più caldi di questo tempo e, grazie alla ricchezza di sonorità e ritmiche variegate, di certo non annoia l’ascoltatore che, anche con un velo di ilarità, può riflettere su quello che ascolta. 76/100
|
Giorgio Laini: Voce Anno: 2011 |