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Ecnephias
Ways Of Descention

A distanza di 3 anni dal loro eccellente debutto Dominium Noctis e poco più di un anno e mezzo dall'EP Haereticus tornano in pista i lucani Ecnephias, guidati come sempre dal tenace leader Mancan. Il disco in questione si intitola Ways of Descention ed è disponibile tramite l'etichetta Code666, una delle più importanti in Italia per quanto riguarda il metal estremo. Il concept alla base dei 9 pezzi dell'album verte intorno alla figura di tale Benedetto, abate della antica abbazia di S. Ippolito, nel Vulture, in Basilicata (per maggiori info, cliccare qui), badia benedettina, oggi rudere fantasma. La storia unisce leggende e fantasia su un nucleo storico ben preciso. Il terremoto del 1456 distrusse gran parte dell'Abbazia e i religiosi che vi dimorarono furono costretti ad abbandonarla. Tuttavia essa, si vocifera nei racconti, fu sede di un gruppo di clericali e monaci occultisti tra cui tale Benedetto, personaggio nerboruto e spaventoso, "il monsignore" come lo chiamavano nel vicino borgo. Egli sacrificò vergini e bambini, officiò rituali segreti e blasfemi tanto da richiamare l'interesse dei vescovi della regione che, in poche settimane, chiusero e sconsacrarono definitivamente l'abbazia. Sempre pendente tra il bene e il male, ma più propenso verso l'abisso dell'occulto, il monsignore stringerà un patto luciferino che lo accompagnerà fino alla follia e alla morte.
Intorno a queste vicissitudini (perfette per il mood lirico degli Ecnephias) quindi la band di Potenza ha ricamato l'ennesimo monolito a metà tra Black e Death Metal, dove la malignità di fondo e il grande impatto sonoro sono rimasti invariati rispetto alle prove d'esordio (pur risultando meno violento e glaciale nel suo complesso), sfruttando uan coesione strumentale mai cosi viva e funzionale tra i singoli membri. L'opener "Secrets of a black priest" mette le cose in chiaro da subito: un intro in classico stile Ecnephisiano fatto di portoni che si aprono, corvi che volano in cielo, campane funebri e voci oltretombali, che anticipano la cascata di note tra chitarre stridule, basso affettati e tastiere epiche. Mancan è come sempre il cicerone che fa da collante agli strumentisti, e come sempre si diletta con scioltezza tra cantato (o recitato) in italiano, inglese e latino. Il Black Metal grezzo e old school chiaro marchio di fabbrica dell'ensemble di Potenza emerge in "Twist and personality", mentre "A strange painting" alterna momenti crudi ad altri più melodici dettati dalla chitarra di Akeron (molto vario e "maestoso" tutto il suo lavoro dietro le 6 corde) per poi progredire in una veloce cavalcata Death. La breve strumentale "Il martirio di San Lucifero" dona all'ascoltatore due minuti di pausa, ma poi "Marilene's lustful whims" riprende il discorso tra assoli melodici e il solito pattern diabolico. Chiude i giochi l'evocativa "Il nostro patto", dove Mancan sciorina spaventevoli versi (completamente in italiano) sotto un'ispiratissima base sinfonica che rendono il brano uno degli episodi migliori dell'intero lotto.

Avvicinatevi non temete,
mantenete la promessa,
qui siete al sicuro, liberati da ogni sospetto,
adesso l'ombra è qui.


Ways of Descention si dimostra un'opera quindi completa e suonata con una profondità compositiva eccellente, Mancan è la sua band suppur leggermente meno violenti della prova precedente si dimostrano musicisti eccellenti e compositori sopraffini. Tra le migliori uscite estreme italiane dell'anno, almeno al momento della pubblicazione di questa recensione.

84/100


Mancan: Voce e chitarra
Sicarius Inferni: Tastiere e pianoforte
Aran Morion: Basso
Akeron: Chitarre
Atlos: Batteria

Anno: 2010
Label: Code666
Genere: Black/Death Metal

Tracklist:
01. Secrets of a black priest
02. Twist of personality
03. Beyond suspicion
04. Empty cold veins
05. A strange painting
06. Il martirio di San Lucifero
07. Marilene's lustful whims
08. Eternally bound
09. Il nostro patto

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