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Mind Key

Tornano i Mind Key, band napoletana che già cinque anni fà si fece apprezzare con il loro primo lavoro. Oggi tornano con un lavoro ancor più maturo e perfetto sotto ogni punto di vista. Ne abbiamo parlato con Dario De Cicco e con Emanuele Colella e ciò che segue è il resoconto di una lunga intervista, dove ci spiegano tutto sulla loro storia e sul loro nuovo cd.

Elio Fierro Jr.: Voce
Dario De Cicco: Tastiere
Emanuele Colella: Chitarra
Andrea Stipa: Batteria
Raffaele Castaldo: Basso

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- Recensione di Pulse For A Graveheart - 2009

 

- A&B -
Complimenti per il vostro nuovo cd. Vogliamo parlarne? Come è nato?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Ciao Fabio e grazie per i complimenti. La “genesi” di “Pulse For A Graveheart” si può dire sia cominciata già nel 2005, subito dopo la pubblicazione del nostro debut album “Journey of a Rough Diamond”. Nei primi mesi di quell’anno ci mettemmo subito al lavoro per ultimare i primi brani. Dopodiché ( per i motivi che andrò dopo a spiegare) ci sono state tutta una serie di evoluzioni sia da un punto di vista della nostra attività live che riguardo alla nostra non proprio stabile line-up. Ciò ha portato anche ad un rallentamento, chiaramente, anche del processo di song-writing. Tuttavia l’anno dopo c’è stata una vera e propria “stura”…e da lì le idee sono uscite fuori speditissime. Pensa, se nel 2005 avevamo si e no 3 brani, nel 2006 avevamo un album completo. E tutto composto tra maggio e novembre. Tant’è che nel gennaio del 2007 siamo entrati in studio per cominciare le registrazioni dell’album (dopo un periodo di pre-produzione). Naturalmente non sono mancati i soliti problemi ad ogni produzione musicale e fra questi continui problemi tecnici, tracce registrate andate perdute per sempre…non di meno problemi economici. Ma alla fine nel settembre 2008 il disco è stato finalmente ultimato. Naturalmente è stato fondamentale l’apporto di un produttore straordinario come Dennis Ward, una vera e propria marcia in più per noi. Una sorta di 6° elemento che ha contribuito in maniera determinante alla riuscita del disco. Penso proprio che stia per cominciare una lunga e duratura partnership con lui….sempre che lui ne abbia voglia.
- Emanuele Colella [Mind Key] -
Grazie innanzitutto per i complimenti. “Pulse For A Graveheart” è un album che in certi versi ha avuto una gestazione lunga, ma non per motivazione artistiche quali ad esempio mancanza di ispirazione. I problemi sono stati esattamente quelli definiti da Dario. Posso solo aggiungere che molti dei pezzi sono nati veramente da un giorno a l’altro. Le idee, devo dire, non mancano mai per fortuna.

- A&B -
Parliamo anche dei testi, di cosa trattano? E’ forse un concept?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Guarda, da autore di tutte le lyrics dell’album posso anzitutto dirti che esiste una stretta correlazione fra la scelta del titolo e le lyrics dei vari brani, pur non essendo affatto un concept. Al centro dell’attenzione c’è sempre la possibilità che l’uomo ha di credere in una strada per poter uscire da qualsivoglia crisi: e cioè l’aspirazione ad un vero umanesimo nel senso più profondo. L’amore per l’arte (vedi testi come quelli di “Sunset Highway”, “The Seventh Seal”, “Citizen of Greed” che sono stati ispirati, si spera con umiltà, a capolavori del cinema di autori come Wilder, Bergman, Welles) e per la cultura in generale (si vedano brani come “Eye of a Stranger” ispirato dal romanzo di George Orwell “1984” oppure “A New Generation” un brano di cui ho firmato musica e lyrics che ho dedicato a quello che ritengo il più grande intellettuale italiano del dopoguerra, Pier Paolo Pasolini), l’aspirazione ad una libertà di ricerca scientifica e di autodeterminazione dell’individuo (come in “Crusted Memories”) o anche il rispetto per il diritto per la legalità e per i popoli spesso sterminati proprio per un mancato rispetto di diritti civili, politici o più semplicemente “umani”; stragi ispirate talvolta (ed è quello di cui maggiormente parlo nel testo specifico) da ideologie deliranti, come descrivo in “Graveheart”. Nonostante l’importanza delle tematiche non vogliamo impartire lezioni, non ne avremmo la pretesa; l’idea è sempre quella secondo cui l’uomo, capace di auto-distruggersi, è altrettanto può anche essere l’artefice della propria rigenerazione.

- A&B -
Trovo che in questo nuovo lavoro, ci sia più attenzione verso la melodia. Siete d’accordo?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Sono del tutto d’accordo con te. Credo che la svolta “melodic” sia stata davvero radicale. Tant’è vero che in linea di massima, mi sentirei di definire i Mind Key più una band “melodic metal/hard rock” piuttosto che una band prog-metal. Naturalmente le etichette lasciano un po’ il tempo che trovano…ma servono anche per poter meglio spendere un nome e presentarlo al pubblico. Sono elementi comunque importanti. Un grande merito a questa svolta credo sia da attribuire alla natura che ha donato al nostro singer Aurelio Fierro Jr. un timbro decisamente “interessante” ehehehe. Con quella voce credo si possa davvero ottenere tanto. E naturalmente grande apporto è stato dato dall’ascolto quasi senza limiti della grandi band Hard Rock, Melodic Rock e AOR. Credo abbia avuto un grande ruolo: band come Whitesnake (anche per il timbro strepitoso di Aurelio, molto nello stile Coverdale/Jorn/Dio) oppure Journey o Bad English…sono state fondamentali per la nascita dei nuovi brani.
- Emanuele Colella [Mind Key] -
In realtà anche in “Journey….” eravamo concentrati sul lato melodico delle songs. Il problema principale, forse, è che in un album di esordio, specialmente, si mira a dare sfoggio delle proprie capacità (magari tecniche) e questo, inesorabilmente, porta a rendere la parte “edonistica” prevaricante sull’altra che, ripeto, credo fosse già molto presente. In “Pulse Of A Graveheart” il discorso è molto diverso. Abbiamo pensato a scrivere (in italiano magari rende molto di più l’idea del mio concetto) CANZONI. Questa è a mio avviso la vera differenza tra i due album supportata da una maggiore maturità musicale (almeno si spera).



- A&B -
Come siete riusciti ad avere sul vostro cd grandi nomi come Derek Sherinian, Reb Beach e Tom Englund?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
La decisione di far partecipare le grandi guests che hai citato ci venne durante la stesura dei pezzi stessi. Pensammo sarebbe stato interessante avere determinati artisti per alcuni brani dell’album. Così ci siamo messi a contattare alcuni di questi. E molti dopo aver sentito i brani sono rimasti davvero piacevolmente impressionati. La cosa più divertente è stata quella di scegliere il brano pensando alle inclinazioni e alle influenze della guest. Sherinian, suona su “Citizen of Greed”. Il brano ha una sonorità molto "dark" ed altalena tra momenti prog ad altri hard-rock ad altri più estremi. Proprio per questi motivi Derek non poteva che essere la scelta più sicura e adatta. L'assolo è davvero fantastico e soprattutto sembra "cucito su misura". Lui è stato contattato tramite il nostro manager che ha contattato il management europeo di Derek. Dopo aver ascoltato il brano ha subito deciso di prendere parte al progetto. Tom Englund, grande singer di uno dei gruppi che amiamo di più (Evergrey), ha accettato con grande piacere di duettare con Aurelio su “Graveheart”. Anche lui, grazie alla sua potente voce ed alla sua calda interpretazione, dà un gran carattere al pezzo; inoltre si alterna con una tale naturalezza ad Elio che sembra abbiano suonato insieme da sempre. Inizialmente contattai Tom per affidargli la produzione dell’album, ma non riuscimmo a metterci d’accordo. E così optammo per il duetto con Aurelio. Ed il risultato è stato davvero egregio. Infine Reb Beach. Contattammo Reb e anche lui ha voluto ascoltare il brano prescelto e ne è rimasto entusiasta. Reb suona su “Now Until Forever” che è un brano dalle sonorità molto AOR (non potevamo fare altrimenti eheh). Quando gli chiedemmo di partecipare avevamo già le idee precise su dove farlo suonare ed in che modo. Beh, il resto è di facile intuizione e, comunque, ha eseguito un solo veramente da brividi. Riguardo alla questione inizialmente la scelta era caduta su John Mitchell (ARENA, IT BITES, FROST) grande chitarrista nonché amico del nostro manager Davide Guidone. Ma forse non eravamo davvero convinti anche se lo riteniamo una grande musicista. Poi mi misi in contatto con Kiko Loureiro che fu molto colpito da alcuni nostri brani. Ma Reb era nei nostri pensieri dall’inizio.

- A&B -
Come sono nati i brani, tutti hanno contribuito alle composizioni?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Credo si possa dire che c’è un doppio processo di composizione della parte musicale dei brani. Nella maggior parte dei casi avviene che uno di noi porta un po’ di idee, a volte già strutturate e le fa sentire agli altri. Talvolta succede che ci si applica solo sull’arrangiamento e tal altre succede che quelle idee vengono stravolte e ne nasce un nuovo brano al quale partecipiamo un po’ tutti. In altri ancora come per esempio per brani come “Sunset highway”, “Crusted Memories” e “A New Generation” scritti da me, il brano è stato portato già ultimato alla band e insieme si è contribuito ad ultimarne gli arrangiamenti. Tuttavia è prevalente il processo per cui arriva l’idea strutturata da uno di noi…e si lavora insieme al brano. Per la parte letteraria, nel caso di “Pulse…” ho fatto tutto da solo…ma non è escluso che in futuro sarà diverso. Confido molto nel nostro lavoro di squadra.
- Emanuele Colella [Mind Key] -
Il criterio compositivo è sempre lo stesso (rispetto a quello utilizzato in precedenza), ognuno porta un’idea od un pezzo, ed insieme la si sviscera cercando di sviluppare le singole “cellule melodiche” il più possibile. Esempio più rappresentativo è “Dead Fame Hunter”. La struttura gravita attorno singole cellule ed accordi che vengono riproposti, durante il brano, in diversi modi creando così l’idea di “diversità” che, in realtà, è solo sviluppo del tema principale. Tranne che in alcuni casi quindi, le idee nascono dal singolo e lo sviluppo è poi collettivo.

- A&B -
Come è stata l’avventura dal vivo con i Dream Theater?
- Emanuele Colella [Mind Key] -
Beh, potrei dire tutte ovvietà!! Credo sia immaginabile l’emozione e l’eccitazione di chi per anni ha ascoltato i dischi della sua band preferita e poi, all’improvviso, si trova a condividere il palco. Non so come sono sopravvissuto a quel momento, effettivamente. Nervosismo alle stelle, stomaco K.O. etc. Io di solito mastico gomme mentre suono, ciò mi funge da antistress. Prima di salire sul palco, qualche minuto prima, feci 2 o 3 sprint (si, intendo corsa) lungo tutto il palco posteriore che era enorme. Per la fretta dimenticai il pacchetto di gomme in camerino. Panico Totale. Chiaramente me le feci portare. Ne misi in bocca 4!!

- A&B -
Cosa vi aspettate da questo nuovo lavoro?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Tour Mondiale, vendere milioni di dischi e campare di musica…Tornando alla realtà …se questo lavoro ci darà i frutti sperati…speriamo di organizzare un bel tour in Europa (sperando in qualche interessamento anche dalla terra del Sol levante e, perché no, dagli USA visto che il disco uscirà anche in Giappone e USA) e magari dividere il palco con qualche grande band…Un paio di nomi ce l’avrei….ma inutile tirarli fuori. Credo siano piuttosto “lontani” da noi….ma non si può mai dire!!



- A&B -
Quali sono le differenze tra i due lavori secondo il vostro punto di vista?
- Emanuele Colella [Mind Key] -
Beh…il primo disco è molto “influenzato” ed aveva un imprinting molto deciso e preciso! Come ho accennato in precedenza eravamo molto orientati a mostrare le nostre capacità, quindi ora direi, a complicarci la vita! Le songs hanno un sapore diverso anche perché collaborò alla stesura Basile quindi un elemento ulteriore che comunque era molto presente ed attivo. L’ultimo lavoro è davvero un’altra storia. Con il passare del tempo abbiamo cambiato “carattere”, e forse anche la vita ci è cambiata dinnanzi, tanto da mutare anche i nostri gusti e preferenze. Pulse è un promiscuo di tutte queste, infatti è possibile ascoltare palesi le vene hard rock, aor, metal e progressive, non più solo quest’ultima. Paradossalmente è un album complesso e semplice ed immediato allo stesso tempo e questo può, spero , soddisfare diverse “esigenze” musicali.

- A&B -
State già pianificando un tour di supporto?
- Emanuele Colella [Mind Key] -
Le idee ci sono, ed anche qualche piccola possibilità. Non vorrei anticipare nulla in proposito, per due ragioni: sia perché non abbiamo sicurezze tali da permetterci di esternare queste eventualità, sia perché, io in particolare sono molto scaramantico!!!

- A&B -
Siete soddisfatti del lavoro finito o riascoltandolo vi siete accorti che avreste potuto fare di meglio?
- Dario Di Cicco [Mind Key] -
Si rischia sempre di rispondere in maniera un po’ scontata a questa domanda…ma ti dico che siamo davvero molto molto soddisfatti del risultato finale dell’album. Il disco, grazie alla nostra produzione e naturalmente alla mano di Dennis Ward per mixing e mastering suona davvero come desideravamo suonasse. Certamente qualcosa poteva andare diversamente. Ma è un discorso un po’ viziato…perché più passa il tempo e più ti rendi conto che avresti fatto in maniera diversa. È un po’ il discorso che si fa per quanto riguarda il song-writing. Ci sono pezzi che al momento ti esaltano…poi li ascolti dopo 4-5 mesi e dici: “cavolo…ma che è sto schifo” e magari li cambieresti integralmente. O viceversa. Ad ogni modo, per non fartela lunga….credo proprio che “Pulse…” dovesse venire così come lo si sente.

- A&B -
Il disegno di copertina ha un significato in particolare? Ha forse a che fare con i testi?
- Dario Di Cicco [Mind Key] -
Tutta la cover è studiata nei minimi dettagli. Il lavoro grafico è stato piuttosto duro, anche perché le idee che avevamo non erano semplicissime da rendere nella realtà. Ma grazie alla grande pazienza, professionalità e bravura del nostro amico Nello Dell’Omo (autore di tutto il booklet e che aveva già lavorato con noi per l’artwork di “Habemus Poland”), alla fine ci siamo riusciti. La piccola protagonista della cover rappresenta la vittima di quella macchina mortale che può essere il genere umano. I dettagli della cover, lasciano chiaramente intendere che lo scenario è post-bellico ma non solo: abbiamo scelto anche di inserire un effetto post-glaciazione che, come comprensibile, è uno dei possibili scenari cui potremmo affacciarci (da qui anche la scelta della macchia indelebile sul muro della casa dirupata, una sorta di marchio a fuoco) in tempi nemmeno troppo remoti (chiariamo che la nostra non è un messaggio ecologista, è semplicemente la presa d’atto di un qualcosa che appare fin troppo probabile). Detto questo la bambina è bendata, poiché vittima innocente e predestinata di quest’ambientazione. Ma l’uomo è anche capace di cose straordinarie, di vere e proprie rinascite: la storia insegna in tal senso. E tuttavia, per fare in modo che la rinascita non sia ancor peggio della catastrofe è necessario che l’uomo riscopra un profondo “umanesimo” (di cui parlavo prima). La scelta del carillon con la pattinatrice/ballerina può rappresentare la scintilla dell’arte, della cultura se vogliamo che può liberare l’uomo (rappresentato dalla bambina in questo caso), consentirgli di “vedere” il mondo con una speranza. Ed ecco che la bambina, un po’ “cresciutella” magari…ispirata da quella scintilla, si libera da quel terrore e si tramuta in espressione della scintilla stessa…non prima di aver solcato le iniziali dei MIND KEY sul ghiaccio…eheheh…Per cui riassumendo e, senza essere melensi, anche i “gravehearts” possono avere qualche battito, qualche pulsazione…Una speranza può sempre esserci!

- A&B -
Sono passati be 5 anni tra u cd e l’altro, come mai tutto questo tempo?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Dunque, considera che poco prima della pubblicazione di “Journey…” il nostro primo singer Mark Basile decise di separarsi da noi per intraprendere nuove esperienze musicali; ciò avvenne anche poche settimane prima dell’inizio della promozione live dell’imminente album, il che ovviamente implicava la ricerca di un sostituto frontman. Contattammo così Aurelio Fierro Jr. che ritenevamo un grande singer anche se lo conoscevamo davvero poco. Lui accettò e fu così che cominciammo con lui la promozione con l’idea di inserirlo in pianta stabile nella band. Le sue performance dal vivo – specialmente quella di supporto ai Dream Theater - furono davvero entusiasmanti, ma purtroppo Aurelio era continuamente impegnato dai suoi impegni già precedentemente fissati per partecipare ad alcuni noti musical e questo complicava non poco la sua collaborazione con noi. Per questo decidemmo, nostro malgrado di separarci “consensualmente” (…ma solo provvisoriamente, poi si vedrà!). Ma dopo alcune audizioni riuscimmo a trovare un più che degno sostituto: ovvero Giorgio Adamo, un giovanissimo e talentuoso singer con il quale abbiamo intrapreso la seconda parte del tour suonando di supporto ai Pendragon in Francia, Polonia, Svizzera e con il quale abbiamo tenuto una delle performance live più importanti della nostra carriera: al Wijnspiansky Theatre di Katowice dove abbiamo registrato e filmato il nostro primo Live DVD “Habemus Poland – Live in Katowice”. In quel periodo però, cominciammo anche a scrivere buona parte del materiale del nuovo album. E ci accorgevamo che ogni nota, ogni accordo di quei pezzi…pareva scritto apposta per la voce di Aurelio. La verità è che eravamo del tutto ispirati dal suo timbro e dalla sua voce potente e melodica. Per questo abbiamo poi deciso di rimetterci in contatto con lui. Aurelio dopo aver ascoltato i pezzi è stato davvero entusiasta di riunirsi a noi: questa volta davvero in pianta stabile! Raffaele Castaldo, il nostro ex bassista è stato allontanato per motivi di mera incompatibilità caratteriale; problemi che, nonostante i bei momenti passati insieme, erano diventati insanabili. Proprio da qualche settimana abbiamo finalmente inserito il nostro 5° elemento. Si tratta di Lucio Grilli, talentuosissimo bassista napoletano (già in forza ai Soul Secret) con il quale oltre ad un’ottima affinità musicale, si è creata un’eccellente intesa personale. Come puoi vedere in 5 anni ne sono successe di cose: un tour europeo, due…anzi 3 cambi di cantante e un bassista sostituito. Speriamo di aver dato… e che in futuro la nostra attività sia un po’ più serena. Naturalmente ciò non si riferisce ai tour….Da quel punto di vista ci auguriamo di essere sballottati a destra e a manca heheheh.

- A&B -
Come è nata l’idea di fare un dvd dal vivo in Polonia? Non è forse prematuro con un solo cd all’attivo fino a quel momento?
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Dovendo suonare come opening act dei Pendragon, insieme al nostro amico Nick Barrett (leader dei Pendragon) e con l’aiuto del nostro manager Davide Guidone, cominciammo ad organizzare un planning delle date Europee. Tra queste era prevista una data allo splendido teatro di Katowice. In quell’occasione i Pendragon avrebbero registrato un DVD Live per la Metal Mind. Dopo qualche giorno, il nostro manager ricevette una mail del capo della Metal Mind Prod. Il quale propose di far realizzare anche ai Mind Key un DVD, nella medesima location!!! Un live album e un DVD tutto nostro (la Metal Mind infatti propose di realizzare un box con la versione audio del live)! Eravamo consapevoli della nostra inesperienza di base (nonostante avessimo fatto un’ottima attività live) e del rischio che correvamo nell’intraprendere un’iniziativa discografica di quel tipo (come dicevi, infatti, il Live veniva dopo appena un disco da studio); tuttavia sarebbe stato da pazzi rinunciare all’offerta di registrare un DVD live filmato in una location prestigiosa come il Winspyanskij Theatre di Katowice (Polonia). Credo che sia il sogno di ogni giovane band quello di filmare un live in una location di alto livello dinanzi a quasi 1.000 persone e nonostante l’inesperienza e la fifa tremenda abbiamo accettato, ci siamo buttati. E tutto sommato credo che ne sia valsa la pena.

- A&B -
Avete spazio per i lettori di Artists & bands, dite quello che volete.
- Dario De Cicco [Mind Key] -
Anzitutto devo dire che è stato un piacere parlare con te, Fabio. Ti seguo dai tempi di Metal Shock e sei stato sempre uno dei miei writer preferiti. No Emanuele….non è per piaggeria….(so bene cosa pensa in questi casi!!!). Per i lettori della vostra webzine dico grazie per il supporto che ci date o darete e vi aspettiamo numerosi alle nostre imminenti date!! Stay metal…..o Rock, se preferite!!!!
- Emanuele Colella [Mind Key] -
Dario ormai si è trasformato in Gennaro D’Auria (famoso veggente delle nostre parti, ma forse lo si conosce anche altro NDD)…mi legge nel pensiero!!! Come mi chiamo io……dillo!!!ehehehe.
Comunque, scherzi a parte, grazie per lo spazio dedicatoci, speriamo di poter ricambiare al più presto con serate ed eventi.!!!!


 

 

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