
“La nostra non vuole essere un’operazione nostalgia”, chiariscono subito Shel Shapiro e Maurizio Vandelli durante la presentazione del progetto “Love And Peace”, “piuttosto la volontà di ridare vita a canzoni ancora attuali, reinterpretandole però con un gusto odierno”.
Eterni rivali (è lo stesso Maurizio a raccontare di quando, suonando sullo stesso palco del Piper nel 1965, propose al leader dei The Rokes di suonare qualcosa insieme alla fine del concerto, ricevendo da Shel un diniego assoluto, aneddoto che rimarrà negli annali del beat) non hanno mai smesso di “controllarsi” – e, tutto sommato, corteggiarsi – a vicenda, fino al punto che stuzzicati dal produttore Diego Calvetti, hanno deciso di intraprendere quest’avventura, iniziata con un disco e proseguirà con un tour che li vedrà sui palchi italiani a partire dal prossimo dicembre.
Perché “Love And Peace”? “So che sembra retorico”, dice Shel Shapiro, “ma in questo momento storico abbiamo bisogno di abbracciare il mondo, altrimenti andiamo a finire male”. Il disco è ovviamente un tributo alla beat generation, a quelle canzoni che hanno reso celebri gli Equipe 84 e i The Rokes. Sono soprattutto cover in italiano di artisti d’oltremanica e statunitensi, inframmezzate da brani di Battisti/Mogol. Quattro – due e due – sono le tracce lasciate all’interpretazione di Maurizio e Shel: rispettivamente “Nel cuore e nell’anima” e “29 Settembre” a Vandelli, “When You Walk In The Room” (canzone scritta dalla cantante statunitense Jackie DeShannon, portata al successo anche dagli inglesi The Searchers e in italiano dai The Rokes, appunto, con il titolo “C'è una strana espressione nei tuoi occhi”, nel presente album volutamente lasciata in lingua originale) e “Piangi con me” a Shapiro (quest’ultima è una canzone originariamente scritta nel 1966 dallo stesso Shapiro e Mogol e che paradossalmente, riproposta in inglese dai The Grass Roots, con il titolo “Live For Today”, ottenne un discreto successo negli Stati Uniti). Le altre sono tutte interpretate da entrambi i cantanti.
“È stata un’emozione”, proseguono Vandelli e Shapiro, “interpretare ciascuno i brani dell’altro, ma soprattutto con questo disco ci piacerebbe poter ancora emozionare il prossimo”. A parte quei 4÷6 “mastodontici”, la scelta dei brani per certi versi non è stata facile, proprio perché si è dovuto andare a cercare quelli che meglio si potessero adattare a nuovi arrangiamenti, mantenendo intatto però lo spirito primordiale, il messaggio in essi contenuto. Il disco però si chiude con una traccia “occasionale”, che i due cantanti ritengono “top”; trattasi di “You Raise Me Up”, scritta dai Secret Garden nel 2001 e poi interpretata da centinaia di artisti in giro per il mondo: “è una canzone che stranamente nasce come religiosa, ma noi l’abbiamo dedicata al nostro pubblico”.
'Love And Peace' è una collezione di canzoni che fanno parte di un periodo storico, del costume italiano, ma le parole scritte 50 anni fa – a detta di Shel – hanno ancora valore. “Anzi”, continua il cantante, “nessuno di noi all’epoca aveva idea del peso che avevano quei testi”. Perché non uno o più inediti? “Perché rischiavamo di essere giudicati per i nuovi brani e noi invece volevamo ripercorrere la nostra carriera”.
È chiaro che la trama dei brani rimane intatta, i suoni no: in parte più audaci e più “rock”, già a partire dal primo “Che colpa abbiamo noi” e proseguendo per le evergreen “Tutta mia la città” (riproposta negli ultimi decenni da uno stuolo di artisti e giovani band) e “Io ho in mente te”, che fanno da contraltare a ballate come le già citata “Nel cuore nell’anima” e “Io vivrò senza te”.
Per quanto riguarda il risultato finale - va detto - i musicisti che attorniano i due veterani sono tutti professionisti di primo livello (a partire dall’arrangiatore Diego Calvetti), che solitamente lavorano dietro le quinte negli studi di registrazione o sul palco assieme a grandi nomi nazionali e hanno contributo sicuramente a portare una ventata di modernità al progetto (l’album, fra l’altro, è disponibile anche in vinile). Ciò non toglie che avrebbe fatto piacere qualche “ospitata” d’epoca, mettendo da parte magari qualche vecchia e arrugginita acredine che si sarebbe potuta sanare con una pacca sulla spalla e un bicchiere di vino... … le speranze dei ragazzi sono fumo … ma noi che stiamo correndo, avanzeremo di più … è la pioggia che va…
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Shel Shapiro: Chitarra e voce Maurizio Vandelli : Chitarra e voceù
Credits Produzione artistica: Diego Calvetti Registrazioni effettuate press oil Platinum Studio di San Gimignano (SI) da Diego Calvetti e Lapo Consortini. Editing: Lapo Consortini e Diego Calvetti Missato da Diego Calvetti presso il Platinum studio Masterizzato da Pietro Caramelli presso lo studio Energy Mastering di Milano
Anno: 2018 Label: Sony Music/Legacy Genere: Pop Rock
Tracklist: 01. Che colpa abbiamo noi 02. Tutta mia la città 03. Un angelo blu 04. Bang bang 05. È la pioggia che va 06. Nel cuore nell’anima 07. Io ho in mente te 08. Bisogna saper perdere 09. When You Walk In The Room 10. 29 Settembre 11. Io vivrò senza di te 12. Piangi con me 13. You Raise Me Up


Il tour, prodotto e realizzato da Trident Music, con la regia di Roberto Manfredi, partirà il 10 dicembre da Firenze, per poi proseguire durante la stagione invernale in tutta Italia.
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