Ci sarebbe da discutere molto sull'utilità di questo EP, uscito per commerare sia i 40 anni del singolo di David Bowie, alla cui realizzazione, come noto, Robert Fripp collaborò in maniera determinante, sia il lancio di quello che è stato presentato come l'ultimo tour americano della band.
Analizzatone il contenuto, il pollice volge verso l'alto, sebbene con alcune legittime riserve. Si tratta di cinque pezzi live registrati alla fine del 2016, altrove completamente inediti. Oltre a "Heroes", di cui si parlerà fra poco, sono presenti "Easy Money" (registrata a Parigi), "Starless" e l'inedito ritmico "The Hell Hounds of Krim" (entrambi dalla data viennese). Ci sarebbe da leccarsi i baffi se non fosse che , incomprensibilmente, "Starless" sfuma in uscita proprio sul più bello. Un vero peccato se si pensa che, a modesto parere di chi scrive, tra le rivisitazioni a firma di questo organico, questo pezzo è uno dei pochi che esce a testa altissima. "The Hell Hounds of Krim" è avvincente, come detto in altra sede, anche se non regge come brano a sé stante talchè, fin dai tempi in cui fu pubblicato per la prima volta (nel Tour Box del 2014, QUI recensito da chi scrive), l'ascoltatore medio aveva l'impessione che si trattasse di una mera introduzione ad un fantomatico inedito, aspettativa qui tradita per l'ennesima volta visto che tale pezzo non è mai esistito e, con tutta probabilità, mai esisterà. Completa la tracklist una versione live di "Heroes" registrata a Berlino che merita certamente, e più di quanto fatto dagli stessi Crimson nel 2000, pur nella consapevolezza che la voce solista non regge il confronto con quella originale - e anche con la voce di Adrian Belew (ma soltanto la voce, però, perchè l'esecuzione è nettamente superiore) - e che gli arrangiamenti sono piuttosto fedeli a quelli dell'epoca, cosa inusuale per un organico esteso e complesso come quello attuale. La versione radio edit è trascurable, essendo ricavata dal medesimo brano, impietosamente piegato alle leggi radiofoniche. In conclusione, risulta incomprensibile la scelta di Fripp di omettere "Peace", inclusa invece nella versione giapponese, cosi come risulta altrettanto incomprensibile che il brano sia già stato pubblicato nel live "Radical Action To Unseat The Hold Of Monkey Mind". Un'altra delle innumerevoli stravaganze di Fripp. In ogni caso, giapponese o non, si tratta di materiale consigliato soltanto ai completisti. |
Robert Fripp: chitarra, mellotron, guitar synth, soundscapes, pianoforte elettrico, tastiera Anno: 2017 |