Seconda prova discografica degli statunitensi Arcane Atlas, combo progressivo di cui avevamo già recensito in termini ottimi l'esordio discografico (qui). L'ossatura della band si compone di tre membri - dei quali uno, il chitarrista Si Deane, neo giunto - ai quali si affiancano molteplici musicisti di eterogenea provenienza. Ispirato alla ormai stranota opera "1984" di George Orwell, il gruppo abbandona le marcatissime influenze Rush del primo album, per omaggiare artisti di più recente formazione ma di eguale spessore artistico. Al riguardo è impossibile non citare gli Echolyn - una delle principali fonti di ispirazione - tributati a più riprese con volitiva convinzione, tanto per quanto concerne le linee vocali, quanto per la struttura dei brani. In tal senso, si guardi a "The Mark", arricchita da preziosi e stralunati innesti di sax (che paiono suonati da John Zorn) e "Aubrey", i cui ritmi disco-funky alternati ad atmosfere di stampo etereo non devono intendersi quale mera omologazione al facile prodotto da classifica, ma una vera e propria provocazione di stampo anticonformista. In "Tomahawk Man" la lezione echolyniana si integra perfettamente con le inaspettate influenze di Primus e King Crimson, band così lontane nel sound, così vicine nello spirito innovativo, mentre in "Small Things" la commistione avviene con il magnetismo evocativo dei primi Procupine Tree. "Metris Tsemär" omaggia il concept "Mei" non soltanto in termini di lughezza (la suite supera i 26 minuti di durata), ma anche per cio´ che concerne la magniloquenza sonora, peraltro saggiamente arricchita da un chitarrismo marcatamente devoto alla tipicia liquidità di David Gilmour. A parte qualche trascurabile passo falso ("Break" fallisce il tentativo di apparire come un divertissement in stile Zappa, mentre "Metris Tsemär" sarebbe perfetta se non fosse per la voce recitata, più un'ingenuità che una trovata), questo album si manifesta come il primo passo di un cammino che ha tutta l’aria di apparire solido e pregevole: ci si chiede, infatti, cosa saranno capaci di concretizzare in futuro questi tre musicisti, se oggi, ancora ragazzini (guardate la foto), sono stati in grado raggiungere simili traguardi soltanto al secondo album. |
Si Deane - guitar with Anno: 2016
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