Home Recensioni Album Francesco De Gregori - De Gregori Canta Bob Dylan - Amore e Furto

Francesco De Gregori
De Gregori Canta Bob Dylan
Amore e Furto

Milano, Osteria del treno: è qui che Francesco de Gregori presenta il suo ultimo lavoro discografico “De Gregori canta Bob Dylan - Amore e Furto”.Il locale, per l’occasione, mette a disposizione la storica ed elegante Sala Liberty (ex sede della mutuasindacato dei ferrovieri, ora dependance dell’Osteria). È proprio il protagonista che, dopo le consuete foto di rito, annuncia ai numerosi giornalisti presenti l’ascolto in anteprima del disco. Si raccomanda di non prenderlo come un compito, ma ascoltarlo anche distrattamente lasciandosi, soprattutto, trasportare dalla musica, dal suono. L'album, prodotto da Guido Guglielmetti, è vellutato, elegante e molto piacevole. De Gregori traduce ed interpreta undici canzoni di Bob Dylan rispettando il più possibile l’originalità dei brani. È un mix musicale dal suono raffinato, qualitativamente superbo, che va dall’acustico all’elettrico sconfinando in campi blues e rock.È proprio il suono affascinante a trasportare il disco, il cocchiere di una nobile carrozza a cui sono state affidate le redini di questo viaggio, reso particolarmente piacevole dall’inconfondibile voce che, come un allievo, narra i versi poetici del maestro americano.



A mancare è l’armonica, strumento rappresentativo dell’”universo Dylan”, ma De Gregori ha evitato, saggiamente, la competizione.Il primo singolo estratto è anche la prima traccia: ”Un angioletto come te” (Sweetheart like you), a cui segue il brano “Servire qualcuno” (Gotta serve somebody) che passò quasi inosservato ai tempi ma qui viene rispolverato alla perfezione. Ecco poi la reinterpretazione di “Via della povertà” (Desolation Row) tradotta molti anni fa con l’amico Fabrizio De Andrè. A quei tempi i due erano molto giovani e pieni di sè, fecero un ottimo lavoro ma non perfettamente allineato all’originale. Ora, invece, De Gregori racconta di aver sentito una maggiore responsabilità nei confronti di Dylan collegandosi il più possibile alla versione americana. Mondo politico” (Political world) possiede un testo tremendamente attuale; “Una serie di sogni” (Series of dreams), come l’originale, affida all’album il suo tipico ritmo incalzante ed incantato.Francesco De Gregori evidenzia il suo grande impegno per questo lavoro affinchè le traduzioni dei brani potessero risultare assolutamente fedeli alle originali. La scaletta non è stata architettata, è venuta quasi spontanea. L'artista ha lasciato che le canzoni affiorassero da sole nella sua mente durante la quotidianità ed i viaggi.



Racconta che alcune canzoni si prestavano alla traduzione, mentre altre evidentemente no, questo è stato uno dei fattori principali che ha determinato la scelta dei brani.Incalzato dalle numerose domande dei giornalisti De Gregori ricorda la giovinezza, quando, all’età di quindici anni, rimase folgorato da Bob Dylan che entrò a “gamba tesa” nella sua vita. Fu il periodo in cui il cantante americano convertì il suono acustico in quello elettrico. La musicalità, potente e poco allineata con quella presente sul mercato, coinvolse Francesco che, incuriosito dalle parole, cercò sin da allora di tradurre i testi per capirne il significato.La storia artistica del cantautore romano affonda le radici nel suono di Dylan. Lui stesso afferma di essersi nutrito del modo di scrivere di Bob che, come fecero i pittori impressionisti con l’arte, ha abolito la prospettiva nella musica rivoluzionandola.Il tema della traduzione, definita dall’autore una sfida divertente, riaffiora spesso in conferenza. De Gregori racconta che avrebbe voluto inserire altre canzoni ma ristabilire la metrica italiana su quella inglese ha dato problemi non indifferenti. Ha poi lavorato molto sulla fedeltà, avendo il terrore di aggiungere del suo nel disco, sottolinea che il segreto di una cover è di far assumere nuovi colori e nuovi timbri all’originale, non di farne una copia.



Il pezzo su cui ha faticato maggiormente è stato “Dignity”, la difficoltà è stata nel tradurre la prima strofa a causa della mancanza di interpretazione. Mentre in “Subterranean homesick blues” (Acido seminterrato), pur rispettando la base, ha dovuto cambiare completamente la ritmica del testo.Le canzoni presenti nell’album non sono i superclassici dell’universo “dylaniano”. Smarcandosi dall’ovvietà, Francesco non se la sente di andare a toccare certe pietre miliari con la paura di sminuirle, infatti propone brani meno conosciuti ma perfettamente prestanti alla riuscita del disco, dichiarando apertamente tutta la sua felicità e soddisfazione.Coincidenze e casualità hanno contribuito alla formazione del disco, ma non solo, anche della copertina. Un giorno, la fotografa Flora Sala immortala col cellulare la riproduzione, su schermo, di un affresco presente nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano e la invia a Francesco che ci mette poco a sceglierla come volto artistico  dell’album.
Il cantautore italiano non si nasconde, confessa apertamente il furto di gioielli unici e rari che brilleranno nel tempo. Ma merita sicuramente l’assoluzione per aver trasformato il valore dei preziosi inalterandone l’autenticità.“Amore e furto” profuma di maturità. Francesco De Gregori, senza alcun timore, ha inciso questa lode al suo mentore di sempre, svolgendo un lavoro certosino, fatto di accuratezza ed attenzione ai dettagli. Un impegno dettato dall’amore incondizionato  per Bob Dylan, ma soprattutto per la musica.



Francesco De Gregori: voce
Alessandro Arianti: hammond, pianoforte, armonium
Lucio Bardi: chitarra
Paolo Giovenchi: chitarra
Guido Guglieminetti: basso
Stefano Parenti: batteria
Alessandro Valle: mandolino, pedal steel guitar, banjo
Elena Cirillo: violino
Gabriele Gagliardini: percussioni
Stefano Ribeca: flauto traverso
Sara Jane Ceccarelli, Elisa Mini, Chiara Quaglia,
Valentina Rossi, Chiara Vecchio
: cori

Anno: 2015
Label: Caravan/Sony Music
Genere: Cantautorato

Tracklist:
01. Un angioletto come te (Sweetheart like you)
02. Servire qualcuno (Gotta serve somebody)
03. Non dirle che non è così (If you see her, say hello)
04. Via della povertà (Desolation Row)
05. Come il giorno (I shall be released)
06. Mondo politico (Political world)
07. Non è buio ancora (Not dark yet)
08. Acido seminterrato (Subterranean homesick blues)
09. Una serie di sogni (Series of dreams)
10. Tweedle Dum & Tweedle Dee (Tweedle Dee & Tweedle Dum)
11. Dignità (Dignity)

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