Registrato dodici anni prima la sua ultima pubblicazione, ovvero l'analogo live All Night Wrong, e nel quadro della medesima location Tokyo, il chitarrista inglese Allan Holdsworth dimostra con Then! che sebbene abbia percorso molta strada da quegli anni ad oggi, non esiste alcuna ragione per non guardare con interesse a materiale archivistico di tal guisa meravigliandoci ancora per uno stile chitarristico che ha contribuito enormemente a rimodellare il potenziale del seguente strumento.
Then! infatti cattura Allan Holdsworth e la sua band, il bassista Jimmy Johnson, il tastierista Steve Hunt ed il batterista Gary Husband, nel corso di tre performances sprigionanti scintille tenutesi in un night club nell'ormai lontano 1990. La solida fama guadagnata da Allan Holdsworth nella sua lunga carriera è sempre stata collegata ad un forte perfezionismo e ciò ha contribuito a differire a lungo la pubblicazione di questa registrazione, almeno sino a quando il duo della Alternity Records costituito da Derek Wilson e Chris Hoard non ha lavorato ai fianchi il chitarrista convincendolo a darlo alle stampe. Sorge spontaneo domandarsi adesso quanto altro ottimo materiale riposi su scaffali polverosi, e quanto tempo ancora occorrerà per persuadere Holdsworth a liberarlo. Esibizioni come questa contribuiranno sicuramente a soddisfare a lungo gli amanti della musica di Holdsworth e a mantenere alto il loro interesse nei tempi morti che accompagnano tradizionalmente la pubblicazione dei suoi nuovi lavori in studio. Uno degli aspetti più marcati che informano Then! rispetto ad All Night Wrong, album incentrato sulla formula del trio, è la presenza di Steve Hunt. Facendo abbondantemente ricorso a molte delle sonorità sintetizzate tradizionalmente impiegate da Holdsworth, il gruppo appare abile nel riproporre fedelmente alcuni pezzi della Synthaxe-era, comprensiva di Atavachron e Non-Brewed Condiment, senza perdita di ricchezza orchestrale nei suoni. Holdsworth mantiene sempre un sound molto personale del synth, mentre Hunt espone il suo limpido stile avvalendosi altresì delle patches Synthaxe indispensabili per addentrarsi in punta di piedi nell'universo sonoro di Holdsworth. Tutti le riserve che Holdsworth avrebbe manifestato nel corso di questi anni sulla bontà del live sembrerebbero diradarsi nel corso dell'intero show, nel quale il chitarrista esegue le sue partiture di strettissimo legato, con disarmante semplicità ma anche notevole personalità; qualità che lo hanno reso negli anni chitarrista reiteratamente emulato e mai clonato perfettamente. Ripercorrendo composizioni risalenti alla metà degli anni settanta, quali Proto-Cosmos proposta già in Believe It (1975) assieme ad Alan Pasqua con i New Tony Williams Lifetime, ed una versione strumentale di White Line da I.O.U. (1982), Holdsworth appare in forma smagliante. Ma se la maggior parte dei pezzi composti da Holdsworth riposano nel loro spazio armonico, i brani più splendenti dell'intero album sembrano essere le tre sezioni Zone, nelle quali il gruppo è libero di improvvisare e rompere gli equilibri precostituiti. Scadendo raramente nella ricerca del solo ritmo o del groove, sono proprio queste composizioni più complesse a mettere in mostra la capacità dei musicisti di muovere disinvoltamente nella libera improvvisazione. Mentre lo stile di Gary Husband appare chiaramente (e doverosamente) tributario nei confronti del grande Tony Williams, appare difficoltoso rendersi conto di come Jimmy Johnson abbia svolto il semplice ruolo di raffinatore del suono accanto al cantante James Taylor per oltre una decade. Then! è in definitiva un album importante perchè fornisce un'altra prospettiva di un chitarrista che ha letteralmente rimodellato negli anni il volto del suo strumento. 85/100
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Allan Holdsworth: Chitarra, chitarra baritona Anno: 2004 Sul web: |