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Nashville Pussy
From Hell To Texas

I Nashville Pussy sono una formazione abbastanza conosciuta, visto che possiedono ormai una certa esperienza, per via di una carriera pluridecennale. Il loro nuovo album è introdotto da una originale copertina, fondata su un fumetto molto curato, che rappresenta i musicisti armati di fucili, pistole e candelotti di dinamite, mentre un cappio posto in primissimo piano contiene l’eloquente titolo “From Hell to Texas”; nel retro di copertina, invece, i membri del gruppo sono immortalati al bancone di un saloon: tutto ciò, ovviamente, fa molto vecchio west, evidenziando le origini logistiche della band.
La copia promozionale in nostro possesso, priva di testi, dura meno di quaranta minuti. Si comincia, in maniera molto simbolica, con “Speed Machine”, tramite il campionamento di un colpo di frusta e del galoppo di un cavallo, subito seguito dal rock’n’roll, ben sostenuto da una voce selvaggia e graffiante, oscillante tra quelle di Sebastian Bach, Axl Rose e Vince Neil; si continua con “From Hell to Texas”, un po’ più veloce della precedente e con la cadenzata “Drunk Driving Man”.
Lazy Jesus” è un boogie con tanto di armonica e cori femminili, di conseguenza piuttosto leggera, mentre “I’m So High” è più dura e diretta, meno rock’n’roll di tante altre.
Si prosegue con il veloce hard rock di “Ain’t You Business” e con il furioso rock’n’roll “Dead Men Can’t Get Drunk”; “Late Great USA”, da concerto, è seguita dal rock cadenzato di “Pray for The Devil”, mentre “Why Why Why” è un rock’n’roll più tradizionale, non molto veloce, sostenuto da un altro coro femminile. Si varia un po’ con il mid-tempo blues “Stone Cold Down”, sanguigno e pulsante, che ci accompagna alla conclusione, affidata al rock ritmato ed orecchiabile di “Give Me A Hit Before I Go”.

In conclusione, un disco non certo innovativo, dato che è totalmente basato su generi tradizionali americani: principalmente il rock’n’roll, come già descritto, interrotto da qualche sprazzo boogie e blues; in compenso, il lavoro è trascinante e selvaggio, come è giusto che sia per un rock’n’roll che si rispetti, fornito di orecchiabili cori glam e di alcuni riusciti assoli di chitarra. Lo consigliamo, naturalmente, agli appassionati dell’hard rock di stampo AC/DC o Aerosmith ed a tutti coloro che non hanno dimenticato l’epoca ormai remota in cui il semplice glam metal dei Poison vendeva milioni di copie.

75/100


Blaine Cartwright: Voce, chitarra
Ruyter Suys: Chitarra
Karen Cuda: Basso
Jeremy Thompson: Batteria

Anno: 2009
Label: Steamhammer/SPV
Genere: Hard Rock

Tracklist:
01. Speed Machine
02. From Hell to Texas
03. Drunk Driving Man
04. Lazy Jesus
05. I’m So High
06. Ain’t You Business
07. Dead Men Can’t Get Drunk
08. Late Great USA
09. Pray for The Devil
10. Why Why Why
11. Stone Cold Down
12. Give Me A Hit Before I Go

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