Impeccabile! Nato nel North Carolina, Joe Henry è uno dei più talentuosi cantautori d’oltreoceano. Viene però maggiormente riconosciuto come produttore di artisti quali Teddy Thompson, Ani Di Franco, Solomon Burke fino ad arrivare ad Elvis Costello con The River In Reverse”rilasciato nel 2006. Forse i più lo conosceranno come il cognato di Madonna avendo egli sposato la sorella, Melanie Ciccone oppure si ricorderanno che due note canzoni, “Don’t Tell Me” dall’album Music e “Jump” da Confession On A Dance Floor sono state scritte dallo stesso Henry. Ma la sua anima non si nasconde dietro a denaro, produzioni, collaborazioni o favori a parenti, l’anima di Joe Henry è ben visibile nel suono più caldo e soffice di questo 2009. Con Blood From Stars il cantautore americano ripropone gli anni '50, atmosfere vintage, Blues da salotto condito da un divano rosso e una luce impercettibile, note di Jazz che sovrastano una New Orleans afosa, delicata, innamorata. Anticipato da Tiny Voices (2003) e Civilians (2007), Blood From Stars va a chiudere una triologia che andrebbe ascoltata esclusivamente in vinile. La scena musicale si apre sulle delicatissime note del pianoforte di Jason Moran in “Prelude: Light No Lamp When The Sun Comes Down” che preannuncia il pezzo forte dell’album, “The Man I Keep Hid”. Sassofono come protagonista e un leggero accompagnamento con il piano fanno della frase Nobody knows the man that I keep hid la principale ragione per interessarsi al brano. Un blues raffinato sovrasta Martini ghiacciati e piedi che dondolano su sedie di un locale underground mentre fuori una leggera pioggerellina bagna le strade desolate di una città dormiente. Il brano sfuma lievemente sulla successiva “Channel”, ballad che apre la scena alla chitarra di Marc Ribot in “This Is My Favourite Cage” deliziosa cantilena dalle note argentine. Le più incisive, “Death To The Storm” e “Bellwether” cercano di distinguersi, ma passano quasi inosservate in questa lunga strada del Blues anche se nella seconda il sassofono è assai pronunciato, pieno di contenuto marcia sul ritmo di Jay Bellerose. “Over Her Shoulder” è una vera e propria proposta d’amore anni '30, graffiante, sofisticata fa quasi apparire una donna con cappello e visone bianco pronta a cambiarti una notte vivibile sulle note di “Truce”. L’album si chiude ripartendo sulle note di “Coda: Light No Lamp When The Sun Comes Down” che come un lungo tendone chiude egregiamente il sipario su questa passioni, certezze e Blues. Pochi album sono realmente perfetti, questo ne è un esempio lampante dove si può trovare genialità nella composizione dei brani, inventiva e un tocco di magia retrò. 95/100
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Joe Henry: Voce, chitarra acustica e elettronica Anno: 2009 |