Abbiamo conosciuto (ed apprezzato) i cileni Entrance con il live Odissea del 2006 (si trattava della registrazione del concerto tenuto al Baja Prog del 2003).
Questo Entre dos mundos rappresenta il terzo album in studio del gruppo a distanza di qualche anno dal precedente En la tierra del 2002. Anni che comunque hanno visto la realizzazione di progetti paralleli da parte di alcuni membri della band. Entre dos mundos è un album relativamente breve (47 minuti circa) dominato dalle due maestose suite che aprono e chiudono il lavoro: "Magica" e "Voces ahogadas". Non è un caso che i due brani più magniloquenti, più articolati siano gli unici a firma (sia nelle liriche che nelle musica) del keyboard-wizard Jaime Rosas, ora più Emerson, ora più Wakeman, sempre comunque molto ispirato. "Magica" il brano introduttivo rappresenta un po’ il sunto di quanto accennato: tastiere barocche, sovente ridondanti, enfatiche, tronfie persino, ma l’impressione che se ne ricava malgrado “l’eccesso” è di estrema naturalezza e di dosata pertinenza al contesto musicale. Ma gli Entrance non sono solo Rosas. Ricordiamo un malinconico e splendido guitar-solo di Richard Pilnik; una potente ma anche duttile sezione ritmica (Rodrigo Godoy al basso e Alex Von Chrismar alla batteria) ed un cantante come Jaime Scalpello molto bravo ad assecondare ora le trame “hard” ora quelle più “pacate” proposte dai compagni di avventura. "Voces ahogadas" è posta invece in chiusura del cd: sonorità più vicine ad un new prog più canonico (ma mai banale) con sempre un sottile strato di malinconia oserei dire quasi insito in molte band sudamericane. Fanno da contorno alle due piece-de-resistance altri quattro brani più brevi. "In Promesas", "Invisible" ed "Ilumina" forti sono i richiami alle digressioni strumentali dei primi Dream Theater (o dei Rush anni ’70) senza dimenticare mai peraltro l’afflato melodico sempre ben presente nelle composizioni. "Hijos de Baghdad", per chiudere, è una più convenzionale ballad con venature hard rock che nulla aggiunge ad un album di assoluto valore. 82/100
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Jaime Scalpello: Voce Anno: 2008 |