La bravissima cantautrice astigiana Elisa Casile si trova come in un limbo. A metà strada tra il pop femminile più viscerale ed un cantautorato estremamente gradevole e composto, non ha ancora ottenuto il successo che meriterebbe.
Diciamolo chiaramente, la Casile ha ben più talento del 90% delle cantanti italiane che frequentano abitualmente le classifiche. Ha partecipato a diversi concorsi dal 2003 ad oggi, ottenendo sempre buonissimi risultati ma senza avere mai quel colpo di fortuna che la spingesse più in alto. Insomma, fin’ora è mancata la melodia orecchiabile che sentita una volta alla radio entra nella testa della gente e porta alla notorietà. Ma probabilmente Elisa non vuole il successo facile, preferisce costruirsi una carriera artistica solida e coerente, farsi un nome grazie alla qualità, senza scorciatoie. La scelta di proporre una cover (ben fatta) del maestro Faber è in questo senso rivelatrice. Orchidee è un disco estremamente gradevole, dieci brani di grande equilibrio, scritti da Elisa con la sicurezza dei veterani e cantati con una voce stupenda. I testi sono discretamente interessanti, affrontano in modo problematico i rapporti interpersonali, esprimono un disagio sottile ma costante, una sorta di rancore verso il mondo e danno ulteriore profondità all’opera. Come dice lei stessa: tutte le canzoni parlano di mancanza, di ricerca […]. Le musiche completano bene il quadro, con pennellate malinconiche, “Orchidee”, dolci sferzate di rock delicato, “(Come) fuliggine”, oppure lievissimi commenti di batteria e archi che lasciano spazio alla voce angelica, “Sento la distanza”. Brani di una bellezza autunnale e sfuggente, “Pensiero costante”, impeccabili anche negli episodi più verbosi, “La stanza di seta”. La qualità della proposta musicale di Elisa Casile è indiscutibile ed evidente, un cantautorato pop che le classifiche italiane si sognano. 70/100
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Elisa Casile: Voce, testi e musiche Anno: 2010 |