«ZoneM è un progetto musicale collettivo, con molti artisti liguri che hanno contribuito nel realizzare atmosfere horror e ansiogene per "un film mai girato"». E' in questi termini, totalmente condivisi da chi scrive, che si esprime Beppi Menozzi (virtuoso delle tastiere già membro di Jus Primae Noctis e Il Segno del Comando), deus ex machina del progetto qui recensito, un collettivo assai numeroso che vede la partecipazione di membri di gruppi attinti da varie compagini musicali quali Sadist, Will’o’Wisp, Toolbox Terror, Gipsy Trojka. Ciò che emerge da questi atipici incroci sonori è un'opera tanto inusuale e difficile da assimilare quanto affascinante e accattivante. Al riguardo, "Sono dentro di me" è tra gli album più idonei ad incarnare il significato del vocabolo "immaginifico", pur a vocazione ansiogena. Richiami ai King Crimson più macchinosi che si intrecciano alle inquietudini espresse dai Goblin al servizio del Dario Argento più obliquo e visionario, danno vita ad un coacervo di suggestioni straordinariamente introspettive, nelle quali si incuneano sporadicamente sia alcuni incubi propri del Peter Gabriel più claustrofobico, sia efficaci sperimentalismi di natura rumoristica, sempre perfettamente contestualizzati. E' un'opera a dir poco eccellente, perché racchiude, tra l'altro, la coraggiosa volontà di discostarsi dal consueto, palesando una follia lucida che ha il potere di ammaliare, finanche conquistare, sublimata, peraltro, da una copertina esemplare, perfetta, nella sua capacità di travasare visivamente all'ascoltatore quanto espresso a livello sonoro. Questo contesto efficacissimo sarebbe oltremodo perfetto - e duole dover rimarcare l'unico difetto dell'opera - se non fosse per il cantato, affidato a tre diversi professionisti (Marco Fehmer, Riccardo Morello e Silvia Palazzini), tutti assolutamente validi ma qui tristemente impiegati in forma decontestualizzata, circostanza che incrina un poco l'attendibilità dell'espressione "atmosfere horror e ansiogene per un film mai girato", riportata in apertura. Fortunatamente, viene lasciato poco spazio alle suddette voci e ciò spinge a confermare il giudizio apicale espresso poco sopra, sperando fortemente che il lettore abbia gusti differenti da chi scrive. Diversamente, sarebbe un vero peccato che un solo elemento non proprio azzeccato andasse a pregiudicare la validità di un lavoro che, strumentalmente, è certamente espressione di geniale, rarissima vena compositiva. |
Beppi Menozzi (Voce, Tastiera, Sound Fx, Arrangiamento, Composizione, Testi, Produzione) Anno: 2022 |