L’occasione di provare per la prima volta l’esperimento della video intervista era di quelle più ghiotte: parlare amichevolmente con Federico Sagona (detto “Sago”), tastierista effettivo dei Litfiba dal giorno della reunion tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli. Abbiamo avuto cosi la possibilità di conoscere un ragazzo molto simpatico, disponibile ma professionale, che non si è (quasi) mai sottratto alle nostre domande. Abbiamo parlato del processo di lavorazione di Grande Nazione, dei migliori dischi dei Litfiba e del suo inizio carriera. Purtroppo A&B non dispone dei potenti mezzi, quindi sia la qualità audio che quella video non sono eccelse, e di questo ce ne scusiamo ancora prima che premiate il tasto play sulle clip. Di seguito ai due video comunque, nel caso non riusciste a decifrare qualche passaggio, riportiamo per iscritto i passi fondamentali. Buona lettura. Anzi, buona visione.
Sul processo di lavorazione relativo a Grande Nazione - Federico [Litfiba]- Per quel che mi riguarda, posso parlare di due processi di lavorazione ben distinti. Il primo è stato d’avvicinamento: io, Piero e Ghigo abbiamo iniziato a lavorare sugli arrangiamenti ed i suoni. Il secondo ha riguardato il lavoro effettivo in sala di registrazione. Quelle che erano inizialmente solo idee (non necessariamente tutte mie), hanno da quel momento cominciato a prendere forma.
Sul brano che ha preferito suonare all’interno del disco - Federico [Litfiba] - E’ stato bello lavorare su tutti i brani. Come pezzo, aldilà dell’arrangiamento, mi piace molto “Brado”: mi sento molto legato a quella canzone. Ma apprezzo anche “La Mia Valigia”, nostro nuovo singolo.
Sul suo rapporto col resto della band, aldilà di quello meramente professionale - Federico [Litfiba] - Piero già lo conoscevo dal 2008, e con lui mi ero trovato benissimo. Conoscere Ghigo è invece stata un’ulteriore sorpresa: ambedue sono persone molto disponibili, precise e determinate. Sanno cosa vogliono dal punto di vista lavorativo. Mi piace il loro modo di intendere la musica. Diciamo che abbiamo un ottimo rapporto. Naturalmente io sono a lavorare per loro, sono li per esaudire i loro desideri. Ma posso dire che si è instaurato un rapporto d’amicizia.
Quando Piero Pelù gli chiese di suonare per la band - Federico [Litfiba] - Avevo da poco finito con Piero il lavoro per Fenomeni Al Teatro, la seconda tranche del tour di Fenomeni. L’esperienza si era conclusa, quindi per me il lavoro con lui era finito, lasciandoci tra l’altro benissimo. Poi ad ottobre mi chiama chiedendomi se m’andava di aggiungere le mie tastiere su dei pezzi. In seguito ho parlato con la loro segretaria dei Litfiba e mi ha dato la tracklist sulla quale dovevo lavorare. Ho comunque dovuto fare un’audizione, perché Ghigo musicalmente non mi conosceva. Ma non posso dire di non aver avuto una corsia preferenziale.
Un aggettivo per quelli che sono tra i cinque migliori dischi dei Litfiba - Federico [Litfiba] - Desaparecido: Diverso. Rispetto a quello che c’era all’epoca come rock italiano. E’ stato uno strappo per me. 17 Re: Variegato, perché ci sono al suo interno diversi stili musicali, pur avendo un’unità d’intenti. Litfiba 3: Molto ispirato. A me piace particolarmente. Terremoto: Coraggioso, perché affronta temi politici notevoli e lo fa in maniera abbastanza diretta. Non era semplice per il momento che si stava vivendo. Spirito: Beh, Sprito è un album indubbiamente un po’ gitano. Pezzi appunto come la title track, “No Frontiere” e “La Musica Fa” ti fanno partire a livello mentale.
Parlando del suo passato “remoto” - Federico [Litfiba] - Ho iniziato suonando in una tribute band di Bruce Springsteen, che è sempre stato il mio idolo. Poi col progetto Del Sangre abbiamo anche fatto un disco, che però è sempre rimasto nel cassetto. Dell’esperienza mi rimane comunque il fatto di aver vissuto per la prima volta lo studio di registrazione. Aldilà di tutto la ritengo lo stesso un’esperienza molto importante. Ma non lo considerò un’ incidente di percorso, ma un passaggio della mia vita professionale: per certe versi bello, per altri non del tutto eccezionale.
Sui suoi gusti personali - Federico [Litfiba] - A parte Springsteen, che per me è stata una folgorazione, ho sempre comunque ascoltato musica rock. I Beatles, Rolling Stones e molto hard rock: Led Zeppelin, Deep Purple e AC/DC su tutti. Negli ultimi anni poi, mi sono avvicinato a fenomeni più strumentali, sto cercando di spaziare. Perché in questo lavoro più cose sai, meglio è. Negli ultimi anni band che mi piacciono molto sono i Foo Fighters, i Subsonica ed Il Teatro Degli Orrori, per fare due nomi italiani. Quest’ultimi poi, possono anche ricordare quello che da sempre fanno i Litfiba, per il messaggio forte che esprimono.
Sulla scenografia del nuovo tour dei Litfiba - Federico [Litfiba] - Non ti posso fare anticipazioni. Ma invito tutti a venirci a vedere per le tre date di “prova”. La prima sarà a Firenze il 2 marzo, la seconda a Milano il 6 e la terza il 10 a Roma. Poi ci sarà un’altra tranche a partire da aprile per finire il primo maggio all’Arena di Verona.
Un pensiero libero per concludere l’intervista - Federico [Litfiba] - Innanzitutto ringrazio te e A&B, è stato un piacere. Vi aspetto ad uno dei prossimi concerti, con grande energia, che da parte nostra è sempre garantita!
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