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Rolando Cappanera
Strana Officina

Forti di quella che probabilmente è la reunion artisticamente più riuscita nel Metal italiano, la Strana Officina ha pubblicato da qualche giorno l’album Rising to the Call, il primo di inediti dopo più di 20 anni. Per l’occasione abbiamo scambiato qualche battuta con Rolando “Rola” Cappanera, che ci parla delle nuove canzoni e di come il passato storico della band di Livorno, sia ancora importante per il presente e per il futuro. Buona lettura.

Daniele "Bud" Ancillotti: Voce
Enzo Mascolo: Basso
Dario "Kappa" Cappanera: Chitarra
Rolando "Rola" Cappanera: Batteria

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- A&B -
Ciao Rolando, innanzitutto benvenuto sulle pagine di artistsandbands.org. Più di 2 anni fa scambiammo qualche battuta con tuo cugino Dario, che ci parlò di The Faith, il vostro disco di ritorno, ed adesso chiedo a te di farci un resoconto di questi ultimi 3 anni, arrivando fino al vostro nuovo album, Rising to the Call.
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Questi ultimi anni sono stati pieni di impegni ed emozioni. Partendo dal GoM del 2006 siamo stati in giro per tutta Italia. Ed anche discograficamente siamo stai più produttivi che nei primi 20 anni della Strana Officina originale!!!! Questo perché io e Dario siamo molto determinati e sempre pronti a nuove sfide/avventure. Abbiamo iniziato con The Faith passando per un Box antologico ed adesso il nuovo Rising tothe Call del quale siamo orgogliosissimi. Adesso inizia un nuovo percorso basato tutto e solo sulle nostre spalle. Non rinnegheremo mai il nostro passato, sono le voci esterne che magari ci imputavano il fatto di sfruttare troppo il nostro passato così le abbiamo fatte tacere.

- A&B -
Il 21 marzo scorso vi siete esibiti all’edizione 2010 dell’ Italian Gods Of Metal. Nonostante l’orario “proibitivo” per una band del vostro spessore (ore 15.00), avete ricevuto una grande ovazione. Che ricordo hai di questo show?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
E’ stata una bella serata, in realtà sul palco non ci siamo neanche resi conto che ore fossero, abbiamo dato il massimo e ricevuto il massimo da quelli che si sono alzati presto al mattino per non perdersi la nostra esibizione. I nuovi brani sono stati accolti ottimamente ed il fatto di avere avuto un ottimo riscontro di vendita durante la serata è un ottimo segnale per il futuro.

- A&B -
Passiamo al vostro nuovo full lenght, Rising to the Call. Il lavoro pare staccarsi di netto dal vostro sound originale, avvicinandosi ad un certo Heavy americano. Che puoi dirci a proposito di questa sensazione?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Potrebbe essere vero quello che dici, che in realtà si scontra con altri che recensendo l’album lo hanno definito “classico”. Comunque sicuramente ha dei tratti innovativi e non poteva essere altrimenti visto che fino al 1989 le composizione della Strana Officina erano per l’80% in mano a Fabio e Roberto ed adesso io e Dario abbiamo ereditato il loro posto. Diciamo che non è così Heavy come le passate produzioni, ma i tempi sono cambiati e non credo che se Fabio e Roberto avessero oggi scritto un nuovo album avrebbero tirato fuori brani alla “Kiss of Death” oppure “Metal Brigade”. Comunque la produzione strizza l’occhio alle sonorità americane, ma nei brani ci sono elementi anglosassoni che richiamano a Judas e Black Sabbath, la musica con la quale siamo cresciuti.

- A&B -
Per quanto riguarda il tuo lavoro di batteria, mi è sembrato molto più vario e creativo che in passato, addirittura più violento. Una traccia come “In Rock We Trust” parla chiaro.
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Ovviamente!!!! Questo è il mio primo album della Strana Officina mentre in passato non ho fatto altro che ri-arrangiare rimanendo fedele al 90% alle parti di mio padre. Mentre altre cose fatte in passato come The Sweat non avevano bisogno di un’attitudine troppo Metal. In questo disco sono riuscito a mettere me stesso al 100% e l’obbiettivo è lo stesso che perseguiva mio padre, cioè quello di arrangiare la canzone senza rendere la batteria invadente, ascoltando molto quello che ha da dire la melodia. Mi sono divertito molto ad utilizzare la campana del ride spolverando l’influenza di Tommy Aldridge (ascoltatelo nell’abum Bark at the Moon di Ozzy!) ed i tom con passaggi mirati. Per quanto riguarda la violenza chi è stato ai nostri concerti non si meraviglia certo di questo! Anzi, penso che rimarrà piacevolmente colpito che anche sull’album si possa ricreare il sound al quale li abbiamo abituati durante i concerti. The Faith in realtà non ci ha lasciato soddisfatti per quanto riguarda la produzione, soprattutto la batteria è stata penalizzata nella fase di mixaggio, mentre in Rising to the Call c’è stata una cura particolare nella produzione della batteria della quale mi sono occupato personalmente e ne siamo tutti molto soddisfatti.



- A&B -
Quali sono i gruppi che avete ascoltato di più durante la lavorazione di Rising to the Call ? E questi ascolti, vi hanno influenzato per la stesura dei pezzi?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Non saprei…ascolto talmente tanta musica e di ogni tipo che non posso risponderti a questa domanda, posso dirti che in macchina adesso ho ZZ Top in prestito da Dario ed a casa ho sul piatto il vinile dei Judas Point of Entry…Ozzy Osbourne è invece sempre presente in tutte le sue forme dai Black Sabbath fino a Black Rain. Rising to the Call non è ispirato da cosa oggi ascoltiamo, ma da quello che abbiamo ascoltato e suonato durante tutta la nostra vita avendo avuto la fortuna di essere cresciuti in una famiglia amante di Blues, Rock, Metal ed Hard Rock.

- A&B -
Torniamo indietro di qualche anno, più esattamente al 2006, anno della vostra reunion. Da chi è partita l’iniziativa di rimettere insieme il progetto Strana Officina?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
“Bud” ha sempre cercato negli anni di riportare in pista la Strana Officina, ci sono stati anni nei quali ci eravamo persi di vista ed io e Dario non eravamo intenzionati a ripartire ed Enzo era fuori dall’Italia per lavoro. Un giorno Bud mi ha chiamato dicendo che volevano la Strana Officina al Gods of Metal come headliner…l’occasione non era qualunque. Io e Dario abbiamo accettato, “Bud” non stava nelle penne ed Enzo è stato contattato in Bulgaria per capire se ci fosse stata la possibilità (nel frattempo “Bud” aveva messo in pre-allarme il fratello “Bid” già bassista della Bud Tribe). L’occasione era ottima per vivere una serata evento con la quale potessimo congedare il nome della Strana Officina. In realtà ci abbiamo preso gusto e siamo ripartiti.

- A&B -
Passiamo ad altro, mentre Dario come diversivo ha prodotto un disco con i Rebel Devil, tu hai fondato i The Sweat. Dopo l’uscita del debut The futility of a well-ordered life, ci sarà occasione per un seguito? Se si, quando?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
I due fratelli che suonano con me negli Sweat sono in attesa che io mi renda disponibile per cominciare a lavorare ad un nuovo album. Il disco della Strana Officina mi ha tolto ogni energia dovendomi occupare non solo di suonare la batteria. In realtà io mi occupo di tutto l’aspetto manageriale (contratti, booking, merchandise etc..), dell’immagine e , come vedi, delle interviste. Dovremmo in realtà finire di promuovere l’album con un po’ di ulteriori date, ma Matteo e Diego hanno già molte idee su cui hanno lavorato e che aspettano di farmi sentire.

- A&B -
Ti va di parlarci un po’ dei tuoi ricordi da ragazzo della Strana Officina, quando in formazione c’erano ancora Fabio e Roberto Cappanera? Hai un aneddoto legato a loro che ci da l’occasione per l’ennesima volta di ricordarli?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Più che ragazzo ero bambino…ah,ah..nel 1989 (ultimo album della band) avevo solo 12 anni!!
Mi piace raccontare il loro modo di vivere la musica ... Divertimento!!!!! A differenza delle famiglie normali (e di questo ne vado fiero!), la domenica mattina non c’era l’appuntamento in chiesa oppure la passeggiata sul lungomare od altro ... ma c’erano le jam session!!! Chiunque poteva presentarsi nel nostro studio a Livorno con il proprio strumento e divertirsi a suonare classici Blues, Rock Blues ed Hard Rock…dalle 11,00 circa fino alle 14,00 suonare e divertimento. A Fabio piaceva molto cantare oltre che suonare la chitarra come nella migliore tradizione del bluesman . Ho imparato a suonare soprattutto grazie a queste jam, nelle quali venivo messo dietro la batteria e cercavo di dare il meglio e bonariamente “offeso” da tutti per non essere “buono ad un cazzo”. In realtà erano fieri di vedere crescere me e Dario con una passione vera e sana, ma il loro modo per spingerci a migliorarci era sempre quello di trattarci da con grandi sorrisi da “buoni ad un cazzo”.


- A&B -
Nel panorama Heavy italiano nostrano, c’è una band che consiglieresti a chi ci sta leggendo che meriterebbe più visibilità?
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Non saprei..il panorama Metal italiano lo seguo solamente agli Italian Gods of Metal ed il fatto che si svolgano con un periodo pari alle ere geologiche la dice lunga. Comunque ho visto in azione spesso gli Infernal Poetry e sebbene non sia un genere che mi fa impazzire li ritengo di ottimo livello.

- A&B -
Rolando, ringraziandoti della disponibilità, siamo arrivati alla fine. A te totale carta bianca per chiudere l’intervista.
- Rolando Cappanera [Strana Officina] –
Ti ringrazio per lo spazio concesso ed invito tutti ai nostri concerti. Siamo in attesa di comunicare le date del tour estivo che spero ci vedano presenti il più possibile su tutto il territorio in modo da non deludere nessuno…..Ciao!!

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