Carmine Faraco è certamente noto ai più per il suo personaggio/tormentone "L'uomo dei Pecché", presentato nel corso di spettacoli televisivi di grande successo come Colorado o Made in Sud. Tuttavia, egli vanta trascorsi artistici nel mondo della celluloide, con partecipazioni a film blasonati, tra gli altri, di Massimo Troisi, Alberto Sordi, Nanni Loy, Mario Monicelli. Incontrato da chi scrive a teatro (segnatamente in "Figlio di un rock" e nel più recente "Terapia col fischio o senza?", assieme, tra gli altri, ad Alvaro Vitali), e condivisi gusti musicali affini, è stato concordato di realizzare una breve intervista incentrata su aspetti squisitamente musicali. A&B - Nel tuo personaggio "L'Uomo dei Pecché" non ti limiti soltanto a citare gruppi famosi inglesi degli anni '70, come Led Zeppelin, Deep Purple, Genesis, ma fai anche citazioni dalle quali traspare grande interesse per la musica degli anni '70. Scatta quindi spontanea una domanda fondamentale: quali sono i tuoi gruppi preferiti? Carmine - Si è vero, amo molto la musica degli anni '70, che è poi la musica della mia giovinezza. Per ciò che concerne l'hard rock, e si capisce proprio da ciò che dice il personaggio che interpreto, mi piacciono Deep Purple e AC/DC. Con riguardo al prog, non posso non menzionare Pink Floyd e Genesis. A&B - E quali sono gli album preferiti delle loro discografie? Carmine - "Selling England By The Pound" dei Genesis e "Highway To Hell" degli AC/DC. Due gli album che prediligo dei Deep Purple, cioè "Burn" e "Made in Japan", mentre dei Pink Floyd apprezzo maggiormente "The Wall" rispetto a "The Dark Side Of The Moon". A&B - Preferendo ben due album dei Deep Purple, peraltro suonati da due formazioni diverse, ti chiedo quale delle loro innumerevoli incarnazioni ami maggiormente. Carmine - Ovviamente, è d'obbligo per me rispondere con la Mark II, che posiziono al primo posto (Ian Gillan, Ritchie Blackmore, Jon Lord, Ian Paice, Roger Glover) seguita a ruota dalla successiva formazione, con David Coverdale alla voce e Glenn Hughes al basso e alla voce. A&B - Cosa pensi di Steve Morse, il chitarrista più longevo nella storia di Deep Purple? Carmine - A mio modesto avviso, Steve Morse è stato il chitarrista più tecnico tra tutti quelli che si sono succeduti nei Deep Purple. Tuttavia, il groove di Blakmoore, la sua classe sopraffina, erano tutt’altra cosa... A&B - Quali, invece, gli artisti italiani che prediligi? Carmine - Da napoletano, ovviamente amo molto Pino Daniele e i Napoli Centrale, come anche i precedenti Showmen, con il mitico Mario Musella alla voce. A&B - Sei anche un collezionista di dischi? Carmine - Per niente. Tuttavia, per non farmi mancare nulla, nella mia libreria sono riposti due cd di "Made In Japan" ancora intonsi. Con quello che uso abitualmente per l'ascolto, ne ho quindi tre copie. A&B - Nel tuo libro "Figlio di un rock" la connessione con la musica è elemento principale... ti chiedo come è nata l'idea di questo libro... Carmine - Tutto è nato dall'esigenza di voler dire qualcosa di importante a mio figlio... ho scelto di farlo nero su bianco, lasciando una prova tangibile accessibile a tutti. A&B - Come sono andate le vendite? Carmine - Vanno ancora bene e sono soddisfatto. Ho venduto molte copie durante la mia tournèe estiva, dopo gli spettacoli. Sembra che piaccia molto. A&B - Checco Zalone ha riferito più volte che gli artisti da lui parodiati sono anche quelli molto amati. Vale lo stesso per te? Carmine - Si certo, è la stessa cosa anche per me, ma credo che questo valga per tutti i comici che parodiano gli artisti... A&B - Per esempio, quando prendi in giro i Cugini di Campagna, è semplicemente uno sfottò oppure sono da te apprezzati? Carmine - Tutti i cantanti e i brani che sfotto sono da me ascoltati e amati. Per esempio, Nilla Pizzi, Caterina Caselli e Pupo non li ho mai nominati perché non li ascolto... A&B - Ti è mai capitato di incrociare la strada con gli artisti italiani che nel tormentone "L'uomo dei Pecché" prendi regolarmente in giro? Carmine - Ho incontrato tanti artisti le cui canzoni, con specifico riguardo ai testi, ridicolizzo ciclicamente. Devo dire che tutti sono contenti delle mie parodie. Anzi, talvolta si è verificato il processo inverso: pensa che un giorno incontrai un Don Backy piuttosto scocciato e dispiaciuto perchè non lo avevo mai citato nei miei monologhi... |
CARMINE FARACO |