Baccanti. Il regno del dio che danza
Milano, MTM Teatro Litta, dal 28 novembre all'8 dicembre 2024


L'ordine sovvertito, quello in cui veniamo condotti attraverso un' osservazione angolata in maniera retrospettiva, ci introduce nell'esperienza immersiva di un autentico rituale di iniziazione e transizione

La fumosa ed ipnotica danza circolare in cui le cinque sacerdotesse ed il loro chierichetto sono immersi, delimita un vortice conico di allargamento della coscienza sollecitato da ritmi psychedelic trance (Sofia Tieri) sapientemente intersecati ad effetti luce rispondenti automaticamente al suono circostante (Fulvio Melli).
L'accolito adorante e semi silente (Filippo Renda interprete, drammaturgo e regista della pièce), messaggero di una illuminata filosofia New Age, parla all'uopo per dare a noi, donne tutte, il benvenuto al cerimoniale e nunziare un' autentica  renovatio mundi, poichè Dioniso, dio del vino e dell'estasi, in questa sagace e moderna rilettura è dea, una e trina: madre, ninfa e vergine.
Il monte Citerone è l'anfratto in cui le tebane si sono radunate per affermare la loro identità attraverso la celebrazione dei misteri bacchici. Penteo, il monarca, donna anch'egli, differente dalle altre solo per via della corazza pettorale che lo costringe metaforicamente in una totale avversione nei confronti di Dioniso, considerato un pericoloso demone adescatore da segregare a tutti i costi. Cadmo (nonno di Penteo) e Tiresia (indovino cieco) tentano di dissuaderlo dalla sua convinzione. Il re di Tebe ostinatamente procede all'ordine di arresto di Flufuns che astutamente arrendevole si lascia catturare per dar modo al suo proposito di rinascita di compiersi. L'evoluzione della storia si discosta dall’ originale tragedia di Euripide, scritta mentre l'autore era alla corte di Archelao, re di Macedonia, tra il 407 e il 406 a.C. Il potere magico di  Bacco di eludere le catene di Penteo emergendo dal buio della prigionia per raggiungere la luce contiene una valenza simbolica potente. 
In questa efficace ed attualissima rilettura,  il monito non è rivolto all'obbedienza, pena la vendetta divina, piuttosto all'applicazione del coraggio nel lasciarsi attraversare dal soprannaturale sbrigliando integralmente preconcette resistenze.
Consigliatissimo!


La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 6 dicembre 2024






Baccanti
Il regno del dio che danza
da Euripide
drammaturgia e regia Filippo Renda
con
Gaia Barili
Maria Canal
Gaia Carmagnani
Silvia Guerrieri
Alma Poli
Filippo Renda
dj performer Sofia Tieri
scene e costumi Eleonora Rossi
aiuto costumista tirocinante Katerina Stavrou
disegno luci e direzione tecnica Fulvio Melli
staff tecnico Stefano Lattanzio, Ahmad Shalabi,
Davide Villa
delegata di produzione Lisa Metelli
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Inserito nel progetto Cura - con il contributo di Fondazione Cariplo

Con il contributo di Next - Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo - Edizione 2023/2024
Baccanti, il regno del dio che danza è un viaggio che fonde mito antico e riscoperta del rito con una visione contemporanea della liberazione e dell'espressione corporea. Un inno alla potenza del corpo femminile come strumento di rivoluzione e cambiamento.
In un mondo plasmato da norme maschili, le donne diventano un simbolo di resistenza sfidando il tessuto sociale e trasformando il mito in una metafora della lotta per l'affermazione di sé.
Baccanti, il regno del dio che danza attinge sia dalla tragedia di Euripide che dalla tradizione più antica rendendo i baccanali - che, come i moderni rave, sono una risposta all’oppressione della società - il fulcro narrativo dello spettacolo. La reinterpretazione dei riti dionisiaci, influenzata dagli studi di Lapassade e Zolla sull’esoterismo, vuole creare un'esperienza teatrale in cui gli spettatori possano sperimentare una forma di trance attraverso la potenza della performance scenica.
Cuore pulsante dello spettacolo è la musica psytrance, i cui ritmi e melodie sono un potente veicolo catartico capace di trasportare il pubblico in un viaggio emotivo parallelo alla narrazione scenica. Le sue linee di basso pulsanti, gli arpeggi incalzanti e le melodie che si intrecciano creano un ambiente sonoro che invita alla liberazione (fonte: comunicato stampa).


MTM - Teatro Litta
C.so Magenta 24,
20123 Milano
Tel. 02 86454545

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ORARIO SPETTACOLI:

sabato e domenica ore 17:00


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