La concessione del telefono
Milano, Piccolo Teatro Strehler, dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024


Gran privilegio quello di assistere seduti in poltrona allo Strehler, al nuovo allestimento della versione teatrale del romanzo storico (edizioni Sellerio 1998); messinscena che il maestro Andrea Camilleri approntò proprio con l'illustre corregionale Giuseppe Dipasquale, regista e drammaturgo della commedia, il quale collaborò con il letterato per la riduzione ed il riadattamento della pièce che venne rappresentata per la prima volta nel 2005 al Teatro Stabile di Catania.

La storia si svolge nella Sicilia di fine Ottocento tra Palermo, Montelusa e Vigata tra il 12 giugno 1891 e il 20 agosto 1892.
Filippo Genuardi, interpretato dal versatile Alessio Vassallo, è il vermiglio protagonista, commerciante di legnami. Egli  invia tre lettere al prefetto Vittorio Marascianno (Alfonso Postiglione),  per richiedere l'installazione di una linea telefonica tra il suo magazzino e l'abitazione del suocero (Paolo La Bruna), ricco uomo d'affari. L'intento stesso della richiesta, apparentemente ambizioso sul piano degli affari, disvela sul finale un fatuo obiettivo. 
La scena, fissa nel suo staticismo apparente come la trama stessa, si svolge all'ombra di un istituzionale regio timbro ministeriale ottocentesco a tutta parete che diviene "canto" e "controcanto" grazie ad un suggestivo gioco di luci ed ombre amplificanti, attraverso cui rifrangere le "cose scritte" e le "cose dette" che lo stesso autore amava distinguere, discostandosi in tal modo definitivamente dai canoni classici della scrittura. Gli attori popolano il palcoscenico, arredando i capitoli della fitta e intricata trama, accompagnati dal peso di eccentriche sedute e canapè dall'aspetto di pagine ingiallite ed appallottolate, e ne animano il contenuto attraverso dialoghi ricchi di caricaturale specificità.
Non ottenendo risposta, Pippo cerca degli appigli nel "Palazzo" rivolgendosi a Don Lollò, al secolo Calogero Longhitano, (Franz Cantalupo), colui che nella narrazione è decifrabile come l'antagonista, pezzo da novanta della mafia vigatese, al quale rivela il luogo in cui si nasconde il suo ex amico Sasà La Ferlita, eclissatosi per non pagare un debito di gioco al fratello di Don Lollò e per questo quindi braccato dal mafioso.
In poco tempo il Genuardi si trova avviluppato in una situazione molto pericolosa e per lui ingestibile.
Travestita di frivola vacuità, l'opera tratteggia a tinte forti una tela barocca che, ad una attenta analisi, restituisce le prospettive sceniche di una taglientissima e peculiare satira nei confronti della cultura regionale costretta e soggiogata, ahimè, dal patriarcato, dalla burocrazia di palazzo, dalla chiesa cattolica, dalle sottese ipocrisie politiche e dalla mafia,  remota solo esteriormente, dato il particolare linguaggio commisto di italiano e siciliano tanto caro al maestro, ma più comune e attuale di quanto si possa ipotizzare.
Eccellente prova di attoriato dell'intero cast, diretto da una impeccabile regia, unanime nel raggiunto obiettivo di rendere tangibile e tridimensionale, nei 130 minuti di rappresentazione, il racconto dell'ineguagliabile genio Camilleri.
Punte di raffinatezza recitativa assoluta riferite a Franz Cantalupo, Alfonso Postiglione e Carlotta Proietti vanno dichiaratamente riconosciute, elencati in un ordine non casuale.
Imperdibile!


La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 30 gennaio 2024


La concessione del telefono

dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri edito da Sellerio
testo teatrale di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale
regia Giuseppe Dipasquale
con Alessio Vassallo
e con (in ordine alfabetico) Cesare Biondolillo, Franz Cantalupo, Cocò Gulotta, Paolo La Bruna, Alessandro Pennacchio, Ginevra Pisani, Alfonso Postiglione, Carlotta Proietti, Alessandro Romano, Valerio Santi
la voce registrata di Sasà La Ferlita è di Sebastiano Tringali
scene Antonio Fiorentino
costumi Dora Argento
musiche Germano Mazzocchetti
direttore di scena Sergio Beghi
coordinatore dei servizi tecnici Giuseppe Baiamonte
produzione Teatro Biondo Palermo



Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi, 1,
20121 Milano 
Tel: 02 21126116

ORARIO SPETTACOLI:

giovedì e sabato ore 19:30
venerdì ore 20:30
domenica ore 16:00


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