Venere e Adone
Roma, Arena Gigi Proietti, Globe Tehatre Silvano Toti, 20-24 settembre 2023

L'Arena Gigi Proietti, fedele alla sua tradizione shakespeariana, mette in scena dal 20 settembre Venere a Adone, una delle opere più emozionanti del grande drammaturgo. Il testo, composto nel 1593 durante l'epidemia di peste che fece chiudere i teatri, è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio e rappresenta uno dei massimi livelli raggiunti dalla poesia di Shakespeare. La storia è famosa: Venere (Melania Giglio) è innamorata perdutamente del bellissimo Adone (Riccardo Parravicini), che però sfugge all’amore preferendogli la caccia. La dea, sopraffatta dal suo ardore e avvolta in un fiammante abito rosso che ne mostra la sensualità, mette in atto ogni possibile strategia per attrarre a se il giovane, arrivando fino ad imprigionarlo per poi liberarlo dopo un bacio. Adone, libero, va a caccia del cinghiale, ma trova la morte e dal suo sangue Venere fa fiorire anemoni rossi, recitando un potente e struggente monologo sull’amore.
Opera avvincente che non lascia riprendere fiato allo spettatore affascinato dalla potenza sprigionata dalle parole e dai gesti. Melania Giglio nei panni di Venere è entusiasmante, quasi straripante per la forza del ruolo e dell'interpretazione. Riesce a far ondeggiare il suo personaggio tra l'ironia e il dramma, così come la dea era stata immaginata dallo stesso autore. La sua performance è dirompente nel dare vita ad un personaggio che rivela la sua grande tenacia, ma anche le sue debolezze. Un elogio particolare merita poi la sua dote canora: la potente voce echeggia nell'interpretazione di due canzoni in lingua originale.
Non meno interessante l'interpretazione del giovane Adone e del narratore (lo stesso Shakespeare) che partecipa emotivamente al dramma vissuto dalla dea.
La regia di Daniele Salvo è un tratto assolutamente distintivo, ricco di suggestioni e riflessioni. Originale la gabbia di legno e vetro posizionata al centro del palcoscenico da cui il narratore Shakespeare muove le fila di burattini che raccontano la storia dell'opera, dove Adone viene imprigionato e che funge da vetrina per ammirare l'amore e la morte.
Un bellissimo ed intramontabile esempio di teatro elisabettiano.


Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 20 settembre 2023.

 


Venere e Adone
di William Shakespeare
con 
Giuliano Fogacci
Melania Giglio
Riccardo Parravicini
regia
Daniele Salvo
traduzione e adattamento
Daniele Salvo
musiche
Patrizio Maria D'Artista
costumi
Daniele Gelsi
direzione tecnica
Stefano Cianfichi
disegno luci
Daniele Patriarca
scene
Fabiana Di Marco
assistente alla regia
Alessandro Guerra

Arena Gigi Proietti
Globe Tehatre Silvano Toti
Villa Borghese
Roma


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.