Gli statunitensi Automb si presentano nella duplice formula di terzetto, decisamente inusuale in tutta la compagine del metal estremo, e di supergruppo, annoverando ex membri dei Necrophagia (il chitarrista Serge Streltsov), e dei Morbid Angel (il batterista Scott Fuller), ai quali si unisce la cantante/bassista Danielle Evans.
Va in primis rimarcato che la produzione non sembra eccelsa giacché il suono non è limpido e alcune scelte in fase di mixaggio appaiono discutibili: non serve andare oltre i primi 6 minuti del disco, per capacitarsi di questo ultimo aspetto, giacchè il secondo brano, "Transmigration Omega", piuttosto che sfumato in chiusura pare letteralmente tagliato con l'accetta. L'album, inoltre, non emerge per originalità, collocandosi in una compagine death metal oltremodo estrema che, se da un lato appare caparbiamente dritta, ostinatamente indirizzata verso il caos e la distruzione, talvolta risulta stantia e già ampiamente espressa nel passato. In tal senso, e duole segnalarlo, il loro debutto "Esoterica" di due anni fa appariva nettamente superiore, capace di oscillare con intelligenza tra death e black metal, presentando diversi elementi di originalità, tra cui parentesi di coraggioso e minaccioso ambient di stampo plumbeo, qui invece totalmente assente. Non voglio essere ingeneroso con questo organico e, doverosamente, esalto l'incredibile ritmica del noto drummer, a dir poco ineccepibile, l'esemplare lavoro alle chitarre, magnificamente granitiche, la capacità della donna di presentarsi vocalmente in termini altrettanto gutturali dei colleghi maschi, se non di più. Tuttavia, la strada troppo dritta percorsa dal trio, immancabilmente castrata di originalità, pur non facendo propendere per il pollice verso, spinge ad esprimere giudizi lontani dall'eccellenza, ancorché auspicata, stante la presenza degli artisti blasonati citati in apertura. |
Anno: 2020
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