Grande rigore nella sperimentazione di questi due compositori siciliani, Giovanni Alibrandi e Francesco Lipari. “Obscure Gleams” contiene sei brani, tre per ognuno dei due artisti che vanno dall’ambient elettroacustica alla musica concreta.
I bagliori oscuri che danno il titolo all’album si ricollegano all’atmosfera ombrosa e introspettiva che permea i brani del disco. I due compositori fanno uso di molteplici tecniche di manipolazione del suono, dalla registrazione e il reimpiego di suoni d’ambiente alla sintesi, fino all’uso di strumenti della tradizione classica, partendo da una consapevolezza e da un’ estrema competenza d’uso della materia sonora. I due autori sono infatti entrambi di provenienza accademica, Giovanni Alibrandi, violinista, ha al suo attivo varie produzioni di musica elettronica e di musica classica mentre Francesco Lipari, percussionista , è stato allievo del compositore milanese Alessandro Solbiati e ha anch’egli un notevole bagaglio concertistico e di produzioni.
Grande rigore nella sperimentazione di questi due compositori siciliani, Giovanni Alibrandi e Francesco Lipari. “Obscure Gleams” contiene sei brani, tre per ognuno dei due artisti che vanno dall’ambient elettroacustica alla musica concreta. I bagliori oscuri che danno il titolo all’album si ricollegano all’atmosfera ombrosa e introspettiva che permea i brani del disco. I due compositori fanno uso di molteplici tecniche di manipolazione del suono, dalla registrazione e il reimpiego di suoni d’ambiente alla sintesi, fino all’uso di strumenti della tradizione classica, partendo da una consapevolezza e da un’ estrema competenza d’uso della materia sonora.
I due autori sono infatti entrambi di provenienza accademica, Giovanni Alibrandi, violinista, ha al suo attivo varie produzioni di musica elettronica e di musica classica mentre Francesco Lipari, percussionista , è stato allievo del compositore milanese Alessandro Solbiati e ha anch’egli un notevole bagaglio concertistico e di produzioni. “Obscure Gleams” non è quindi un semplice disco di ambient o drone music, ma sintetizza esperienze sonore provenienti dalla musica contemporanea e dalla sperimentazione di matrice accademica con la nuova musica elettronica di provenienza popular (come i lavori di Fennesz o Alva Noto). Un disco che fa riferimento anche a tematiche politico- sociali che vanno dalla rivolta di Teheran del 2009 all’assedio israeliano di Gaza del 2008. Un lavoro ben riuscito, di notevole qualità formale e che rivela lo spessore artistico dei due autori.
Label: Diaphonia Data: 2015
Tracklist: 01. Sententia 02. Collage 03. Teheran 04. Trenodia delle vittime innocenti 05. Black Carpet 06. Terra battuta
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