Questa uscita discografica non è certamente il modo migliore per chiudere una carriera di oltre quattro decadi, per due motivi: gli inediti, innanzitutto, provenienti dalle sessions di "13", suonano esattamente per quello che sono: una seconda scelta, seppur dignitosa. Si elevano certamente "Take me home", in possesso di un riff superlativo - sebbene un tantino autoreferenziale - che trae innegabile ispirazione dai prolifici anni '70, e "Cry all night", certamente la composizione di maggiore pregio, così tremendamente evocativa, potente e variegata. Nei restanti brani, la fanno da padrone atmosfere crepuscolari e indubbiamente vicine allo stoner, genere, tra i tanti profusi, di cui i nostri possono essere considerati sorta di nobili padri putativi: ritmi cadenzati, riff essenziali, accordi pesanti, melodie affidate prevalentemente alla voce, e un ruolo assolutamente preponderante concesso, non a caso, alla sezione ritmica, soprattutto al potente basso di Butler. I pezzi live, perfettamente divisi tra vecchio e nuovo repertorio, sono tutti carichi di un'incredibile energia decadente che fa tralasciare la pur evidente fatica che il leggendario frontman compie nel portare a termine le parti vocali. In ogni caso, l'impronta di questi mostri sacri resta ancora così caratteristica da rendere The End un'appendice interessante della loro pluridecennale produzione: niente di particolarmente innovativo, tutto eccezionalmente suggestivo. Resta purtroppo da constatare, e si arriva all'altro motivo di delusione, che la formazione priva di uno dei fondatori - peraltro divisa tra due incarnazioni, l'odierna e quella di un paio di anni fa, quasi a sintetizzare una carriera fin troppo caratterizzata da ingressi e defezioni - non celebra nel modo migliore la storia ultraquarantennale di un combo che, mai come altri, è stato capace di influenzare almeno tre generazioni di musicisti. Il tristemente escluso Bill Ward meritava senza dubbio attenzioni e considerazioni migliori di quelle che gli sono state impietosamente riservate. In concomitanza con l'uscita di questo Ep, i Black Sabbath iniziano il loro nuovo tour, che li terrà impegnati ancora a lungo tra America e Australia-Nuova Zelanda e li porterà in Europa dal 1° Giugno prossimo. La sola tappa italiana è quella dell'Arena di Verona del 13 Giugno, una data che si preannuncia imperdibile per i fan nostrani della band. |
Ozzy Osbourne: voce Anno: 2016 |