Mi sfugge il motivo per cui le produzioni con voce femminili ed elettronica debbano necessariamente ammiccare al sound di Bjork, un legame che si dimostra essere ormai troppo riconoscibile e che va ad indebolire le potenzialità anche di questo lavoro.
A parte questa “Imperfezione”, l’album si presenta come un disco omogeneo, con un pregevole lavoro sulle ritmiche curante dalla stessa Meg. Si apre con “Concerto per”, un forte ammiccamento a “Earth Intruders” di Bjork, un brano sottolineato da un divertente arrangiamento di fiati, che anch’esso ricorda qualche impresa islandese. Gli ammiccamenti a Bjork sono disgraziatamente frequenti nel disco. Anche “Il Confine fra te e me” , una ballad con una buona scrittura, e la title track, il singolo del disco, ha negli arrangiamenti e nell’inciso qualche riferimento di troppo. “Occhi D’oro” soffre di anche un testo un po’ scontato, “Illumina La Notte” beneficia di una ritmica aspra e ruvida che contrasta almeno con la struttura ballata.
Poi c’è “Skaters”, ed è come se si aprisse una seconda parte del disco, un brano sussurrato e intimista con una buona scrittura sui synthbass ed è tra i migliori episodi della raccolta. “Parentesi” è un brano con un groove più dance e un buon lavoro sui synth, essenziali e minimali come nei dischi dei Kraftwerk, mentre “Promemoria” una ballata con un’ottima scrittura, che si apre su ritmiche quasi sperimentali, sono fra i momenti migliori, ci mostrano una Meg con grandi potenzialità e un’ispirazione elettronica propria.
Chiude “Estate” di Bruno Martino, un classico della canzone italiana oggetto di innumerevoli interpretazioni. Era già edita ed è qui presente con un arrangiamento di fiati, devo che dire che preferisco la versione con l’ elettronica, molto più stridente d’innanzi ad un’esposizione vocale sostanzialmente identica all’originale.
65/100