Home Recensioni Album Anagramma - Anagramma

Anagramma
Anagramma

Stefano Pontani, già chitarrista di Ezra Winston e Vu→Meters, si pone alla guida di Anagramma, un trio completato dal batterista/tastierista Daniele Iacono e dal chitarrista Fabiano Lelli, che, tra special guest e collaborazioni varie, dilata il suo organico a ben 14 musicisti.

Piuttosto che da tipologie espressive tipiche del contesto dark-progressive – ove invece si indirizzano i Vu→Meters – le sonorità degli Anagramma si rifanno ad una certa fusion d’assalto tipica della metà anni ’80. Se ci è permesso un paragone con una band più blasonata, ci sembra di ascoltare stralci della Electric Band di Chick Corea, il cui dinamismo estetico e i continui cambi di tempo sono citati con una certa puntuale ricorrenza, sebbene non manchino riferimenti al John Scofield più concreto del primissimo periodo, e fugaci omaggi alle liquide combinazioni sintetiche di Allan Holdsworth.

Riferimenti al mondo progressive sono centellinati, ancorché pregevoli: in "Broadway Uptown", i criptici giri proposti dalla chitarra ossequiano i King Crimson di "Discipline"; l’incipit di "Savana" pare estrapolato dalla compagine canterburyana, sebbene il brano si sviluppi in tutt’altro modo, grazie anche alla preziosa collaborazione di Pino Iodice, affermato pianista del jazz italiano (dall’area jazz provengono anche altri stimati cooperatori, tra cui il bassista Luca Pirozzi e il sassofonista Paolo Innarella); in "Algarve", le sperimentazioni percussive computerizzate, peraltro azzeccate, ricordano ancora sonorità crimsoniane, stavolta quelle oscure e labirintiche di fine millennio.

Un plauso al tecnicismo di Iacono – già mostro di bravura 20 anni fa, quando anch’egli militava negli Ezra Winston (non a caso, è stato allievo di Steve Gadd) – oggi turnista affermato, tanto in contesti pop (Ron, Niccolò Fabi, Biagio Antonacci), quanto jazz (ha infatti partecipato ai festival jazz di Villa Celimontana e Ostuni, e ha collaborato, tra gli altri, con il Playtime Jazz Quartet, Frank Bidstrup Trio, John Jacbson e la big band Trombe Rosse diretta da Massimo Nunzi).

(Recensione originariamente apparsa tra le pagine di "Musikbox. Rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo", qui pubblicata per gentile concessione dell'autore)



Daniele Iacono: batteria, percussioni, tastiere
Fabiano Lelli: chitarra
Stefano Pontani: chitarra
with
Pino Iodice
Matteo Esposito
Fabrizio Fabiano
Paolo Graziani
Luca Pirozzi
Gianni Colaiacomo
Paolo Iannarella
Andrea Rongioletti
Vito Laruccia
Paolo Lucini
Gianluca Verrengia


tracklist
01. Algarve
02. Alghe
03. Chiuso per ferie
04. Broadway Uptown
05. Uragano
06. Sabbia
07. Savana
08. Peggio di un blues



Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.