Una band intramontabile, la loro musica è sempre attuale, senza età, dall’hard rock degli inizi, passando per sonorità più progressive, fino a sperimentare la tecnologia, senza mai perdere di vista la professionalità, l’eleganza ed il comporre musica sempre di un certo spessore. Poi con il nuovo millennio il ritorno ad un sound più hard rock ed energico, senza dimenticare mai la melodia che ha caratterizzato ogni nota dei loro brani e poi nel 2012 il bellissimo “Clockwork Angels”, ottimo lavoro che ha riportato la band a recuperare qualche sonorità del passato, senza perdere di vista il presente ed anche il futuro. Clockwork Angels Tour ci fa rivivere la magia che creano i Rush dal vivo, sempre perfetti e capaci di dare al loro pubblico grande musica, ma anche dal punto di vista scenico e visivo, un vero spettacolo, con luci filmati divertenti ed abbondanti tre ore di musica che pescano in lungo ed in largo nella loro discografia. In queste tre ore la band canadese cerca di dare al pubblico parte del meglio della loro storia e ci riescono senza ombra di dubbio. Il primo dischetto racchiude brani risalenti per lo più agli anni ottanta, novanta ed ai primi del nuovo millennio, come la sempre affascinante “Subdivision”, “The Big Money” ed una “Force Ten” molto più rock con uno scatenato Alex Lifeson. Poi ancora il periodo più tecnologico con “The Body Electric” e con “The Analog Kid”, in una versione più tirata e rock. Da segnalare ancora “Bravado”, dove il chitarrista dà esempio di raffinatezza e di gran gusto, con assoli di classe e “Where’s My Thing?/Here It Is!”, strumentale, dove a scatenarsi stavolta è Geddy Lee che dà prova di essere un grande bassista e Neil Peart, con un assolo di batteria ricco di trovate, fantasia e grande tecnica e c’è poi “Far Cry”, estratta dal più recente “Snakes & Arrows”. Il secondo dischetto è incentrato interamente sull’ultimo lavoro della band e brani come “Caravan”, “Carnies”, “The Wreckers” e “The Garden”, solo per citarne alcuni, sono impreziositi dalla presenza della Clockwork Angels Strings Ensemble, composta da 10 elementi, tra conduttore, violinisti e violoncellisti e i brani acquistano più fascino grazie al tocco sinfonico. Il terzo dischetto ha alcuni brani dei migliori Rush, quelli degli anni settanta, fino ai primissimi anni 80, con brani come “YYZ”, in una bellissima versione con la Clockwork Angels Strings Ensemble, come “The Spirit Of Radio”, una eccellente versione di “Tom Sawyer” e solo una parte di “2112”. Tre ore di concerto, tre ore di Rush, tre ore che scivolano via senza mai stancare, grazie alla magia che il trio canadese crea ad ogni loro concerto.
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Anno: 2013 |