I Giorni del Pelo è ciò che si dice un pout-pourri decisamente interessante, di sonorità forti crossover messe in piedi da questa giovane band padovana Indastria. Primus, SOAD, Deftones e chi più ne ha, più ne metta, sono alcuni dei riferimenti musicali che prepotentemente popolano le tracce di questo disco, a tratti doverosamente psicotico, dal punto di vista sonoro e dei testi, come nella opener "Topolino", caratterizzata da una ritmica tosta, da continui ed interessanti cambi, che personalmente garbano assai. Graffianti sonorità noise e punk compaiono in "Catena" e "Odio ll Mio Mondo", si attestano su classiche sonorità piuttosto riscontrabili nel panorama alternative attuale. L’attitudine rocciosa e reaggaente in "Indastria" prima, e con le sfuriate nu-metal orientalizzanti di "Karaburan" poi, dimostrano la buona capacità della band, a livello compositivo, nel sapersi destreggiare su più fronti. La forza di questo disco, riposa nettamente sull’energia sonora notevole, fuori dagli schemi del cosiddetto rock alternativo, facendo del pizzico di insania e rabbia, sia nei passaggi ritmici che negli intermezzi vocali (come in "Orso Polare Droga"), un buon marchio di riconoscibilità, nella confusione della rumorosa scena underground. 70/100
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Mattia Rizzato: Voce, synth Anno: 2012 |