Il turbine Adrian Belew continua nella sua prolifica esperienza solista con Side Three il terzo capitolo della serie dopo i precedenti Side One e Side Two, usciti tutti in questo 2006, nell'attesa del quarto capitolo della saga che si preannuncia tutto dal vivo.
Nei precedenti due lavori Belew si era completamente liberato da ogni velleità pop per dedicarsi liberamente al suo versante più sperimentale. Side Three costituisce la degna prosecuzione di questo interessante discorso musicale. Fatta la dovuta eccezione per Incompetence Indifference l'album è volutamente abbastanza avaro di testi di ampio respiro, ma ciò non deve apparire un limite, perché importa una robusta concentrazione sulle soluzioni strumentali. Belew maneggia ancora una volta quasi tutta la strumentazione, domandando soltanto un piccolo aiuto ai suoi amici Robert Fripp e Mel Collins su una manciata di brani, Collins il cui sax solo su su Beat Box Guitar è un punto culminante dell'album; il pezzo è anche l'ideale prosecuzione di Beat Box Car. La sezione ritmica di Danny Carey e Les Claypool, già presente su Side One, fa nuovamente capolino in una coppia di brani e contribuisce fantasticamente ad illuminarla soprattutto nell'apporto fornito al riff di Whatever. L'apertura è affidata a Trouble con la collaborazione vocale, preannunciata dalle note di copertina, del Prophet Omega; è una piccola digressione blues con l'aggiunta di un pizzico di King Crimson, un riuscito cambio di passo. Ancora una volta Belew è riuscito a realizzare un grande lavoro di integrazione dell'elettronica e dei loop nella sua gamma musicale di colori, al punto che Water Turns to Wine finisce per risultare molto più di un semplice strimpellamento di chitarra acustica, condito dal basso e dalla "flute guitar" di Fripp. Nel brano la sezione delle percussioni è molto vicina a quella sviluppata in Side Two con in più una spiccata atmosfera crimsoniana, pre-Wetton per intenderci. Cinemusic è invece più avant-garde, con originali effetti sonori, la sensazione è quella di una scatola musicale fluttuante su un mare di elettronica e di soundscapes. The Red Bull Rides a Boomerang Across the Blue Constellation è in parte evocativa, guardando un pò più indietro, di Hot Sun da Lone Rhino del 1982 ma anche di qualche altro pezzo più sperimentale presente in Desire Caught by the Tail (1986). Per Incompetence Indifference si potrebbe parlare di un Belew tentato di rileggere Indiscipline a venti anni di distanza, quasi con il piglio di un musicista teso a rivolgersi alle giovani generazioni della attuale New York; l'effetto impiegato per alterare la voce è il medesimo utilizzato per ProzaKc Blues. Dal testo si evince come le stravaganti attenzioni di Belew siano indirizzate ad una donna poco cortese, ad un elettricista senza scrupoli (!) e ad un messaggio telefonico automatizzato. Men In Helicopters v4.0 è invece un'alternativa all'omonimo pezzo di Belewprints con una costruzione basata su una sinfonia per orchestra mentre Truth Is è una riuscita ballad acustica nella quale compare anche Mel Collins impegnato al flauto. Con Crunk Belew rispolvera le atmosfere assaporate nella strumentale High Wire Guitar su Op Zop Too Wah. I rumori di un'automobile che sfreccia via sull'asfalto danno il via a Drive pezzo affollato dalla presenza di tablas e dalle convincenti linee di basso oltre che dall'eterea chitarra di Belew associata a gentili parti vocali. Chiude il cerchio & la versione primigenia del demo di Ampersand su Side One; Ade è impegnato al basso e alla batteria mentre le parti di chitarra sono le medesime della versione del primo capitolo. In tutti e tre i lavori Belew riesce a dimostrare di essere un chitarrista fantasticamente folle, puoi chiamarla trilogia o album in tre parti, in ogni caso va classificata tra le sue cose più belle. 75/100
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Adrian Belew: Tutti gli strumenti, voce Anno: 2006 Sul web: |