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Accordo Dei Contrari
Kinesis

Altro album d’esordio, in questo sin qui prolifico 2007, per un gruppo italiano: gli Accordo dei Contrari e il loro Kinesis.

Ho sempre ritenuto le band italiane, dagli Ezra Winston agli Arcansiel dei primi anni ’90 del secolo scorso, ai più recenti Finisterre, Periferia del Mondo, Gecko’s Tear, Areknames, Fonderia (con altre che sicuramente dimentico o non indico per motivi di spazio), fra le più valide presenti nel panorama del rock progressivo mondiale (in compagnia dei gruppi della scena nordica e di qualche eccezione sorta qua e là, vedi Nexus, Little Tragedies, Trespass ecc... ) e questo, a mio avviso, grazie ad una eclettica ricerca sonora che non ha (quasi) eguali da altre parti. Ai nomi sopra citati aggiungerei ora gli Accordo dei Contrari. (con il beneficio del dubbio che credo debba essere concesso ad una band al primo album e che può smentirmi alla seconda prova).

Questo non significa che il gruppo inventi qualcosa di assolutamente nuovo (in tutta franchezza penso che i margini di manovra-invenzione siano ormai ridottissimi oggi) ma la scelta di coordinate stilistiche variegate come un approccio quasi improvvisato alle composizioni, rende i nostri sufficientemente personali ed originali.

Mi rendo ben conto però che il fruitore/lettore (io in primis quando leggo recensioni ben più curate e professionali delle mie) necessita di indicazioni e di trait d’union con gruppi famosi per potere quantomeno immaginare la proposta musicale che gli si cerca di descrivere.
Ebbene, Kinesis è suddiviso in 6 capitoli di media durata (dai 6 ai 9 minuti circa) privi del benché minimo accompagnamento vocale, è la strumentazione classica (bt/bs/ch/ts) ad interagire con vigore con il sax ed il violino in quasi tutte le tracce con rimandi (eccoci al dunque) ai crimson più ”malati” (da Larks’ a Red tanto per capirci).
Una sezione ritmica veramente “doc”, delle tastiere, ora soliste ora di raccordo ma sempre presenti, una chitarra spesso hard…
A volte mi pare di scorgere musicalità riconducibili alle improvvisazioni jazz-rock della PFM di metà anni ’70 (ma anche di Stati di immaginazione perché no?), in cui la tecnica notevole è posta con sapienza al servizio della melodia, tal’altre un Canterbury non edulcorato si fonde con il Banco o con gli Area. Ma, ripeto, sono impressioni….

Nel complesso, fermo restando una certa “derivatività” fisiologica, mi pare una proposta originale e convincente.
Mi auguro quindi un pronto seguito a Kinesis, magari con qualche minuto in più visto la capienza degli odierni cd.


di Valentino Butti

70/100

Dopo il sensazionale Yugen e l’intrigante Rational Diet, l’amico Marcello Marinone sembra proprio averci preso gusto: ecco dunque al debutto su etichetta Altrock i bolognesi Accordo dei Contrari.

Si tratta in questo caso di un quartetto strumentale tastiere – chitarra – basso – batteria, pronto comunque ad avvalersi alla bisogna di sapienti inserti di sax e violino. Con Kinesis siamo di fronte a una proposta sicuramente più accessibile rispetto a quella dei già citati compagni di etichetta: il marchio sonoro è sempre quello dell’art rock libero da ogni vincolo e condizionamento, ma in questo caso tutto si svolge a un livello comunicativo più diretto, complice anche la registrazione totalmente live dei pezzi.

D.F.A., Fonderia, AdiB sono solo alcuni dei nomi che vengono alla mente durante l’ascolto, reso piacevole da una costante ed efficace attenzione melodica nella scelta dei riff e delle partiture dei vari strumenti.
Se l’energia del gruppo viaggia soprattutto sull’asse chitarra elettrica / batteria, con Marco Marzo che non si risparmia nell’uso talvolta fin troppo marcato delle distorsioni e del wah wah per caricare alcuni passaggi, i chiaroscuri sono tutti appannaggio dell’ottimo Giovanni Parmeggiani e delle sue tastiere: è proprio l’eleganza dei suoi synth, ma soprattutto quella dell’organo e dei pianoforti acustici ed elettrici, a fungere da antidoto a certi eccessi di irruenza da parte degli altri compagni di avventura.
«Kinesis è il movimento inteso come turbamento, ed è anche il concetto che meglio rappresenta la nostra attuale estetica musicale: intensità e vitalità. Per noi è una linea agile e curva, che imprevedibilmente si sposta, vuole segmentarsi, ridursi a un punto o spezzarsi bruscamente, lasciando tuttavia come un segno nella memoria – un’eco lontana e coloratissima».

In poche parole, quello dell’Accordo dei Contrari è un album che ha il pregio di fotografare un gruppo rock nel suo divenire “altro da sé”: che sia prog, rio, fusion ha poco importanza; la scintilla creativa c’è e il risultato merita un ascolto.

di Paolo Carnelli
Wonderous Stories



Cristian Franchi: Batteria
Daniele Piccinini: Basso
Giovanni Parmeggiani: Tastiere, Arp Odyssey, Nord Electro, Piano Rhodes, Hammond M3
Marco Marzo: Chitarre

Guests:
Fabio Berti: Violino
Giorgio Trefiletti: Sax

Anno: 2007
Label: AltrOck Productions
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Lester
02. Meghiste Kinesis
03. Scala Quadro
04. Gondwana
05. Anexelenkton
06. O.M.

Sul web:
Accordo dei Contrari@MySpace

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