Io non lo so, ma i fiorentini Walking The Cow sono riusciti a spiegarcelo attraverso questo disco caleidoscopico, guidato dalla soave voce di Michelle Davis, capace di annientare, grazie alla sua naturalezza, una miriade di goffi tentativi d’imitazione oltreoceanica degli ultimi decenni. Quest’ultima contrastata, a tratti, dal timbro più ruvido di Paolo Moretti.
Sorprendenti gli arrangiamenti, curati con paradossale ricerca di apparente casualità, ed impeccabili, come il disegno di un figlio che appartiene un po’ a tutti noi e in cui tutti ci riconosciamo un po’.
Il tutto servito in undici portate ed in perfetto equilibrio da un cameriere sui trampoli, pur senza rovesciare neanche un boccone. Forse solo qualche briciola, che non può che lasciare la curiosità ed il languore necessario per seguire l’animale fuori dal recinto, magari su qualche palco.
80/100
Michelle Davis: Voce
Paolo Moretti: Basso, chitarra elettrica, bouzuki e voce
Bardus: Chitarra elettrica e acustica, mandolino elettrico, ukulele, bouzuki, keyboards e voce
Nico V.: Piano, Synths, Organi, Omnichord, Harmonium e Didgeridoo
Martino Lega: Batterie, loop programmino e piano
Anno: 2012
Label: White Birch Records
Genere: Folktronica/Pop Sperimentale
Tracklist:
01. Summer Dress
02. Duks And Drakes
03. River P.
04. Rorschach Hands
05. Movin' Things
06. Monsters Are Easy To Draw
07. Jesus (Buy Some Porn)
08. Barry
09. Nightknocking
10. Grandchildren Are Weird
11. Sweetheart