Detto ciò parliamo di musica, stavolta la casa discografica Hassle Records incappa in una produzione molto più commerciale per i suoi standard, un discreto lavoro di emotional core, Adelphia è pieno zeppo di riff ultra-leccati e stra-plastificati, la distorsione delle chitarre sembra proprio quella power metal/nwosm ed i ragazzi sono molto sapienti nell'alternare ritmi veloci con altri ammiccanti e easy listening a la To Die For (gruppo per me rispettabilissimo, si intenda...) per poi cadere in qualche animalesco guttural hard core moment sempre controbilanciato dal piano e tastiere per non perdere l'abrasione incoerente che tanto piace ai fan di oggi. I riff melodici non sarebbero nemmeno brutti ma c'è davvero uno snervante lavoro di appiattimento poiché le soluzioni sono scontate e terribilmente monotone e prevedibili. La contaminazione di soluzioni elettroniche fa rifulgere le dinamiche del disco di un brillante accecante come quelle opere d'arte ampollose di cui si circondano i nababbi senza gusto, ci sono molte influenze power e heavy metal, qualche riff recuperato e rubato al hardcore, riferimenti Swedish style e una ricerca del groovy mainstream con numerosi plagi di potenza emozionale ad uso e consumo dei teenager made in USA. Aggiungiamo una produzione di spessore incredibile (cosa che gruppi underground italiani molto migliori si sogneranno in una intera carriera) che farebbe sembrare belli anche i Brutos. Qui comanda la superficialità e il gusto del preconfezionato artificiale fatto di sovraincisioni a volontà, synth, tastiere e voce femminea come le solite metal band capitanate da vocaliste semi soprano e conditi da una buona dose di tecnica specialmente strumentale (batteria, chitarre e basso su tutti) con una stilistica apprezzabile... Peccato, musicisti sprecati, cd che mi piacerebbe buttare via ma che per via delle mie tendenze ambientaliste sarei più felice di regalare al primo malcapitato. Se avete voglia di ascoltare un disco mentre fate i compitini a casa credo che questi 6 musicisti facciano al caso vostro, il sottofondo di sicuro non vi deconcentrerà. Gli A Skylit Drive credo, e mi dispiace, avranno vita facile a tirare su qualche soldino, visto il loro tour di 100 date e più (anche in Europa) e tutto il merchandise in vendita mi pare che il loro manager stia lavorando davvero bene (una vera 'americanata'), alla faccia della crisi del disco... 30/100
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Michael "Jag" Jagmin: Voce Anno: 2009 Sul web: |