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Phaedra
Ptah

Nati ad inizio anni ’90 come cover band di gruppi prog, i Phaedra col tempo hanno rivolto la loro attenzione a composizioni proprie, fino a giungere al compimento di questa vera e propria rock-opera che è Ptah. Il ricco booklet ci permette attraverso le note e le liriche di comprendere il racconto illustrato dal gruppo trentino: le vicende di Ptah l’ultimo dei Maestri immortali giunti sulla Terra da un lontano pianeta con l’obiettivo di migliorare la nascente civiltà terrestre. Poi la rivolta degli umani, l’uccisione di tutti i Maestri e l’unico sopravvissuto, Ptah appunto, costretto a spostarsi continuamente da un luogo all’altro per evitare possibili sospetti sulla sua immortalità ed il suo agire segretamente per il bene dell’umanità in cerca della perduta pace. Tutto ciò racchiuso in oltre 70 minuti di musica e 14 tracce .
Un tuffo nel passato della Terra e nel passato della musica così intrisa di suggestioni anni ’70 (ma non solo).

L’ampia strumentazione, le numerose tastiere presenti, i due violini ed il flauto permettono uno spettro sonoro piuttosto ampio e variegato che garantisce parecchie soluzioni intriganti nel corso dell’opera.
L’alternarsi di momenti acustici e momenti elettrici, i numerosi passaggi strumentali che uniscono tra loro i “fili” del concept sono ben riusciti e per nulla pedanti malgrado la lunghezza complessiva del cd.
Fra i brani migliori (tenendo conto che, essendo questi ultimi legati fra loro, vanno “letti” all’interno del racconto e non come episodi singoli), senza dubbio gli strumentali “Un mondo nuovo”, “La costruzione di Atlantide” (che sfiora la musica rinascimentale) e “Atlantide distrutta” a sottolineare come i momenti più delicati condotti da chitarra classica, violini e flauto siano i più congeniali alla band.
Degni di menzione anche “Dilemma interiore” con un bel hammond protagonista e “Preghiera” ( belle le liriche) con soffuse tastiere, mandolino e ancora flauto e violino a “speziare” la voce di Claudio Granatiero (autore anche di tutti i testi) non sempre all’altezza della situazione soprattutto sulle note alte (“Il cielo stellato”). Aspetto non secondario quello della voce, che tuttavia non intacca la riuscita di un album che non è certamente un capolavoro, ma che è sicuramente degno di attenzione

75/100


Claudio Granatiero: Voce
Stefano Gasperetti: Tastiere, chitarre, mandola e mandolino
Matteo Armellini: Batteria
Claudio Bonvecchio: Basso, chitarra 12 corde e voce
Fabrizio Crivellari: Flauto traverso
Elisabetta Wolf: Violino
Antonio Floris: Violino
Davide Tabarelli: Tastiere nello spettacolo dal vivo

Anno: 2010
Label: Autoprodotto
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Ouverture
02. Dicono
03. Il cielo stellato
04. Il reietto
05. Un mondo nuovo
06. Come un bambino
07. La costruzione di Atlantide
08. Uomo!
09. Atlantide distrutta
10. Dilemma interiore
11. Il saggio errante
12. Preghiera
13. Il peso del rimorso
14. La decisione

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