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Grenouer
Lifelong Days

Questo è il quinto disco della band di Perm in Russia e sono lontani ormai gli esordi death metal e thrash della band, infatti in questi anni il gruppo ha intrapreso una strada di 'crisalizzazione' dove, seppure mantenendo altissima la componente estrema, cerca di raggiungere il top della modernità inserendo nel proprio arco le frecce di una tecnica ormai raggiunta, ed infiltrazioni cibernetiche, tecnologiche 'groovose' dissertazioni ed una sintetica industrializzazione dal sapore alternative, il che potrebbe lasciare con l'amaro in bocca a molti, ma credetemi non è sempre facile trovare delle bands che imprimono potenza pur non essendo più considerate estreme, ebbene, i Grenouer sono uno di quei pochi esempi che mi vengono in mente per determinare questo sottile limite. La loro evoluzione sonica è bizzarra e tuttavia molto poco propensa a vendersi per 4 denari al primo offerente, loro cercano la strada giusta, ma la 'loro' strada non quella di altri, il sound seppure contaminato e indubbiamente figlio di Fear Factory e Meshuggah, ma c'è ben altro, in primis la passione che si sente nell'esecuzione e poi la struttura dei brani che sono frutto di una ricerca personale e di stile fuori dal comune, se poi aggiungiamo che per questo disco si sono avvalsi della produzione di Anssi Kippo allora tutto cambia e possiamo dire che se l'album è da 8 in sé un altro mezzo punto lo ottengono x cause di forza maggiore.
'Lifelong Days' è un album difficile, non è metal, non è crossover, non è industrial, non è power groove, non è new metal, non alternative rock, né emo-core ma è la versione e sintesi geometrica di tutto questo, ossia il classico disco che si rivela un rompicapo per qualunque recensore, album che dal punto di vista stilistico è ineccepibile, ma credo che molti scribacchini bolleranno come gia sentito per paura di scrutarlo più a fondo e di vederne le reali potenzialità, a questo poi aggiungiamo che provengono dalla fredda Russia, un territorio ancora poco 'accettato' dalla massa informe dell'audience mondiale, un poco per via della chiusura che per molti anni ha relegato la scena, e la libertà di questo popolo, ed un poco per uno ‘snobbismo’ di fondo che penso sia ancora radicato nel liberismo occidentale, io non ho questo tipo di paraocchi e per me il livello di molte band provenienti da queste terre (ex URSS) è gia pari a quelle Europee e soprattutto di quelle preconfezionate americane (...e forse molti vedono anche come una minaccia lo sviluppo di questa enorme scena musicale).

Ritornando all'album ed alla musica dal punto di vista puramente strutturale non ci sono motivi per obbiettare, la forma concentrica e maniacalmente penetrante delle song pare scaturire da dei veri veterani (ed in effetti nel loro piccolo i Grenouer lo sono dopo più di 10 anni di esperienza alle spalle), la risultante è ineccepibile poiché ai 5 non sfugge nulla, c'è molta cura e un notevole investimento nel loro assetto, la registrazione ottima, la presentazione del cd, la track multimediale esaustiva, il videoclip allegato, e poi uno stile al passo con i tempi che però non perde la sua massiccia e minacciosa dose di brutalità che per una volta non è gratuita, come invece accade per le numerose top band emo metal core, grazie ad un ottimo approccio in cui la melodia si fonde con l'atmosfera e con i ritmi tribali moderni (a tratti sembra di sentire i Sepultura più diretti e spontanei) e poi con delle elicoidali sensazioni che si spalmano sui brani differentemente a seconda del taglio con le vocals ad interpretare magnificamente, aggressive, varie e mai al di sopra delle righe, davvero bravo il vocalist, cattivo, ruvido e emozionale solo dove serve (senti ad esempio la bella 'Patience' che si differenzia di molto dalle altre, oppure 'Re-Active', un brano evocativo e implacabile), credetemi, non tutti riescono a cantare con certe tonalità restando così abrasivi.

I Grenouer non mancano di timbrare il loro cartellino quindi, un degno quinto album, con idee non certo geniali ma nemmeno scontate che non fanno altro che aumentare i carati del loro background, e non importa se ci sono almeno uno o due brani non molto in linea con i restanti dove i Grenouer si aggrappano con gli artigli per tirare fuori qualcosa di innovativo pur senza riuscire, e non importa se ci sono riferimenti ad altre band, pensiamo ai Machine Head che ad un certo punto della loro carriera si sono ritrovati ad imitare altri progetti minori nonostante il genere lo avessero quasi inventato loro...

Si, l'album è difficile ma con qualche ascolto in più resterà sul vostro piatto per molti mesi, ha dato anche a me una impressione sbagliata al primissimo ascolto per poi rapirmi per settimane e settimane, le song vi entrano in testa, pezzi come le belle 'Addicted To You' oppure 'Finding The One' hanno una carica in più, una vena artistica fusa al groove ed al techno (dove techno sta per tecnico e tecnologico al medesimo tempo) metal dei bei tempi che furono, riffs mastodontici che paiono taglienti come motoseghe, pochi trigger e tempi di batteria inumani (il batterista è un mostro!) e ritmiche incrociate e convulse che riportano ai migliori Meshuggah (Godz!), come dimenticare poi le belle aperture che si innalzano al cielo pur non perdendo la loro ruggine di metallo (Take Off The List). Ci sono anche delle belle ambientazioni e molteplici trabocchetti che credo piaceranno molto ai maniaci del modern metal.

Con i brani centrali 'With No Concern' ad esempio l'album si involve in se stesso con una flessione groove noise core che piacerà di certo a chi ha amato i Napalm Death di "Fear, Emptiness, Despair" ed anche a chi mastica musica molto più estrema (grind core, etc.), con abilità i Grenouer mischiano e dosano sapientemente le loro carte per poi regalare altre perle 'Off The Back Of Others' onirica e rabbiosa, 'The Unexepcted' un cazzotto in pieno volto, forse la migliore del set, ed anche in brani che in prima istanza non convincono si celano sorprese che vi meraviglieranno, e per finire si chiude con 'Re-Active' e 'Patience', le 2 songs più diverse che vi resteranno di certo in mente.
In sintesi un lavoro onesto, frutto di applicazione, l'estremo che non vi aspettate ma inaspettatamente assimilabile.
Spero che gli sforzi profusi (anche economici) dalla band siano premiati e mi auguro di potere presto assistere ad una loro esibizione in terra Italica, sempre se qualche agente di booking e locale musicale avrà il coraggio di supportarli. Non snobbiamoli!

PS. Unica nota stonata di questa release ? Si, l'ho trovata, la copertina, una delle meno azzeccate specie se pensata per il concept dal disco (ma credo che ne sia artefice l'etichetta Locomotive), se volete contattate la band per avere l'originariamente pensata come cover artwork...

90/100


Igor Klimov: Chitarra
Sergey Lialin: Batteria
Alexander Schatov: Chitarra
Kostia Naimushin: Batteria
Nv: Tastiere
Andrey: Voce

Anno: 2008
Label: Locomotive Records
Genere: Death Metal

Tracklist:
01. Indecent Loyalty
02. Addicted To You
03. Taken Off The List
04. With No Concern
05. Away From Now
06. Finding The One
07. Off The Back Of Others
08. The Unexepcted
09. Employed Beggar
10. Re-Active
11. Patience

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