Tim Burness si può considerare un sopravvissuto musicalmente parlando.
Un sopravvissuto degli anni ’80, che hanno sì visto una rinascita (relativa) del Progressive Rock con band come: Marillion, 12th Night, IQ, Pendragon ma anche il definitivo declino (quanto meno a livello qualitativo) delle band storiche dei seventies e dell’interesse per questo genere musicale da parte dei media. Attivo, quindi, già negli anni ’80 con i Burnessence (un paio di album all’attivo), Tim Burness sforna con “Vision On” il suo 5° lavoro solista. Copertina essenziale, (qualche foto dell’artista e dei suoi collaboratori), testi e ringraziamenti di routine all’interno. La proposta è un pop con venature prog (o viceversa), di discreta fattura, a tratti piacevole ma spesso dall’incedere un po’ prevedibile e convenzionale. La nota più dolente a tal proposito mi pare proprio la voce di Tim, piuttosto anonima e monocorde. Ma ci sono anche dei riscontri positivi che è doveroso sottolineare. La rockeggiante e dinamica “All through your life”, ad esempio, sostenuta da una bella ritmica, un gradevole sax e dalla voce di Tim, qui almeno accettabile oppure l'ipnotica ”Here comes the great collapse” (la track più lunga con i suoi 7 minuti abbondanti), dalle reminiscenze che richiamano avidamente i Porcupine Tree del periodo Stupid Dream/Lightbulb Sun, un brano ad onor del vero veramente molto ben riuscito. E’ proprio da queste basi che il buon Tim dovrebbe, a mio avviso, ripartire, tralasciando le sue influenze più easy-listening, per dedicarsi a composizioni più articolate, che, come nei due esempi citati, appartengono comunque al suo background. Segnalo, anche a titolo di curiosità, oltre alla presenza di Fudge Smith (Pendragon) alla batteria, una traccia: ”Broaden your horizon” dedicata a Steve Hillage, a David Allen e ai Gong. 60/100
|
Keith Hastings: Bass Anno: 2008 |