I polacchi Cién giungono al quarto album della loro carriera, permanendo nel tanto amato black metal. "Maledictio" conferma pienamente lo stato di salute di questa band con sei composizioni ben concepite, molto aggressive e con liriche fortemente intrise di misantropia, nichilismo e spiritualismo. Il gruppo, formatosi nel 2009, è ben amalgamato e da il meglio di sé nelle esibizioni dal vivo dove i componenti si travestono fasciati da bende bianche tipo mummie egizie. La musica si presenta in una veste particolarmente oscura e depressiva grazie anche alla cupezza dei cori assicurati da Gulver e Lycain. Il sound è potente e grezzo con tinte talvolta melodiche, ma ovviamente sono le sezioni veloci a spiccare nel loro furore iconoclasta. I nuovi brani sono solo sei, piuttosto lunghi e variegati, rendendo il risultato complessivo di gran levatura. L'imponente opener "Wound of Atonement" e l'esplosiva "Discilpine" costituiscono gli apici del disco e dimostrano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, lo stato di grazia in cui versa il black metal in Polonia. Unica nota dolente è costituito dal booklet interno dove sono riportati tutti i testi leggibili a malapena con la lente d'ingrandimento. Una maggiore cura dei particolari sarebbe stata opportuna vista la qualità del songwriting. |
Ashgan – vocals Anno: 2024 1. Wounds of Atonement
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