- SCROLL DOWN FOR ENGLISH VERSION - Uscito nel formato digitale alla fine del 2022, questo "Double Exposure" viene pubblicato ora in cd, sotto l'egida della Minds Eye Music. Il titolo si evidenzia quale prima fatica discografica a nome Vinnie Moore connotata di parti vocali, affidate a quattro cantanti diversi. C'è un altro elemento di novità che merita attenzione specifica: l'opera era stata pensata quale ep strutturato su 6 soli brani strumentali, prendendo poi una direzione bicefala: aggiunte le parti vocali ai predetti pezzi, il chitarrista ha reinciso nuovamente le 6 tracce, per nuove versioni strumentali, arricchite da nuovi assoli di chitarra e contrassegnate da titoli diversi. Ciò che ne esce fuori è qualcosa di più di un disco impreziosito da bonus track di matrice alternative/demo, semplicemente perché le due realtà proposte sono del tutto paritetiche solo sul piano del valore assoluto, prevalendo, nel merito, una assoluta eterogeneità stilistica. Sublimata dalla presenza di professionisti del calibro Keith Slack (tra gli altri, Michael Schenker Group) e Mike Di Meo (Riot, Masterplan), ai quali si affiancano alcune tra le nuove leve più dotate della scena dura internazionale, la fatica discografica si evidenzia quale pregevole opera a vocazione hard blues, quasi fosse un omaggio al lascito del compianto Gary Moore, personaggio che si ricorda spesso, ascoltando il disco, talvolta anche in termini squisitamente vocali. Fanno eccezione i brani "Paid My Dues", di matrice chiaramente hendrixiana, e "Hummingbird", più adatto agli amanti dell'AOR più duro. Con "Astro Man" e "Rocket", infine, prevale la componente virtuosistica, comunque sempre garbata, mai invasiva, come ci ha abituati nel tempo il chitarrista, virtuoso ma con gusto, mentre "Rise" pare un incrocio tra i Mr Big più agguerriti e i Whitesnake post "1987". In conclusione, questo titolo si evidenza quale genuina testimonianza di un doppio modus operandi e permette di apprezzare 6 titoli in versione replicata che, per via della presenza/assenza di innesti vocali e dei variegati e differenti contributi chitarristici, non corrono il rischio, all'ascolto, di apparire ridondanti o replicanti. Sperando che questo approccio sia preso a modello anche da altri artisti, si auspicano, nel tratto a venire, esperimenti discografici di tenore analogo. - ENGLISH VERSION - Released digitally in late 2022, this "Double Exposure" is now being released on CD, under the auspices of Minds Eye Music. The title stands out as the first recording effort in the name of Vinnie Moore characterized by vocal parts, entrusted to four different singers. There is another new element that deserves specific attention: the work was conceived as an ep structured on only six instrumental tracks, then taking a two-headed direction: adding the vocal parts to the aforementioned pieces, the guitarist re-recorded the six tracks, for new instrumental versions, enriched by new guitar solos and marked with different titles. What emerges is something more than a disc embellished with bonus tracks of an alternative/demo matrix, simply because the two realities proposed are completely equal only in terms of absolute value, prevailing, in merit, an absolute stylistic heterogeneity. Sublimated by the presence of professionals of the caliber Keith Slack (among others, Michael Schenker Group) and Mike Di Meo (Riot, Masterplan), who are joined by some of the most gifted new talents of the international tough scene, the recording effort stands out as valuable work with a hard blues vocation, as if it were a tribute to the legacy of the late Gary Moore, a character who is often remembered, listening to the album, sometimes even in purely vocal terms. Exceptions are the songs "Paid My Dues", clearly Hendrixian in origin, and "Hummingbird", more suitable for lovers of harder AOR. Finally, with "Astro Man" and "Rocket", the virtuosic component prevails, always polite, never invasive, as is the habit of the guitarist, virtuoso but with taste, while "Rise" seems to be a cross between the most aggressive Mr Big and the Whitesnake post "1987". In conclusion, this title stands out as a genuine testimony of a double modus operandi and allows us to appreciate six titles in a double version which, due to the presence/absence of vocal grafts and the variegated and different guitar contributions, do not run the risk, listening, to appear redundant or replicating. Hoping that this approach will also be taken as a model by other artists, we hope, in the section to come, recording experiments of a similar tenor. (translation by Vinnie Moore management) |
Keith Slack (Voce) Tracklist: |