RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Ecco gli artisti che suoneranno al Concerto del 1° Maggio 2014 a Taranto:
CAPAREZZA, AFTERHOURS, Après La Classe, DIODATO, Diverso, Cappuccetto Rozzo, Mc Don’t Ask Me, Emanuele Barbati, FIDO GUIDO + @Rockin’ Roots Band + Idem + Gmac Citylock Official from Kingston, FILIPPO GRAZIANI, Remigio Furlanut + Mimmo Gori + Frank Buffoluto & i Pali Delle Cozze, Grazia Negro, Ilaria Graziano & Francesco Forni “From Bedlam to Lenane”, Insintesi, Mama Marjas e Don Ciccio, Mery Fiore, MUNICIPALE BALCANICA, Nobraino, Non Giovanni, PAOLA TURCI, REZOPHONIC, Rubbish Factory, SLT, Stip’ Ca Groove, Sud Foundation Krù, SUD SOUND SYSTEM Official, Tre Allegri Ragazzi Morti, Una, 99 POSSE, VINICIO CAPOSSELA e la Banda della Posta.
NUOVO COMUNICATO STAMPA
Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti intende precisare quanto segue:
Anche quest'anno riproporremo l'1 maggio della città di Taranto. Tante persone stanno mettendo in campo ogni energia affinché quel giorno possa partire dallo Ionio una lotta per un futuro diverso per questa città e per tutte le realtà che soffrono le conseguenze dell'inquinamento. Il Comitato è nato il 2 agosto 2012 perché i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, dunque anche Fiom, Fim e Uilm, ci hanno negato la possibilità di parlare e di esprimere da quel palco il nostro diverso punto di vista (nonostante una richiesta scritta d'intervento come dimostrabile da documentazione in nostro possesso). Non potevamo tacere di fronte alla loro corsa a Taranto per opporsi alla richiesta di sequestro, senza facoltà d'uso, di alcuni impianti dell'Ilva avanzata dalla magistratura. "Armati" di Apecar, quello spazio ce lo siamo presi pacificamente. Da allora abbiamo cercato di dare il nostro contributo alla costruzione di una idea di cittadinanza e partecipazione diversa rispetto al passato. Ogni qual volta abbiamo organizzato un dibattito o un convegno, abbiamo sempre esteso l'invito a chi deve rispondere ai cittadini del vincolo di rappresentanza democratica. Purtroppo, però, le istituzioni pubbliche, le prime chiamate a rispondere del proprio operato, hanno sempre declinato l'invito del Comitato ad un confronto sereno. L'ultima volta è accaduto lo scorso 22 febbraio, in occasione del convegno che abbiamo promosso dal titolo "La salute è un diritto garantirla è un dovere". Con lo stesso spirito, abbiamo invitato il sindaco Ippazio Stefàno, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a partecipare al convegno dell'1 maggio. Con lo stesso spirito abbiamo invitato Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, il sindacato di categoria con più iscritti in Italia. Invitando lui vogliamo mettere il sindacato di fronte ai propri errori, alle proprie responsabilità e alle omissioni di chi rappresentava e rappresenta la Fiom a livello locale. A Maurizio Landini l'1 maggio diremo quello che lui non ha voluto ascoltare il 2 agosto 2012, limitandosi a contarci e ad etichettarci. Apprendiamo dai giornali che il segretario provinciale della Fiom Donato Stefanelli, che fino a ieri ci ha definito alla stregua di delinquenti, ha dichiarato che il comitato sarebbe aperto a un dialogo e ad una riconciliazione con il sindacato che rappresenta. Niente di più falso. A Taranto quel giorno non ci sarà passerella per nessuno. Landini, come tutti gli invitati, avrà modo di esprimere le proprie idee durante il convegno, pertanto, a differenza del trattamento a noi riservato il 2 agosto 2012, gli concederemo la parola. Allo stesso modo, però, deve sapere che avrà di fronte degli interlocutori molto preparati e competenti sugli errori gravissimi commessi dalla Fiom. Deve sapere, inoltre, che non è gradita la presenza del sindacato locale, dal quale siamo stati sempre ignorati e diffamati, e che abbiamo sostituito durante le manifestazioni in difesa della città e della salute dei lavoratori Ilva.
Chiunque proverà a manipolare a proprio favore la disponibilità al confronto che questo comitato ha sempre dimostrato, verrà querelato. L' 1 maggio è della città di Taranto e non permetteremo più a nessuno di strumentalizzarlo per trarre vantaggi personali, sindacali o politici.
|