Un thriller pervasivo con le sue verità nascoste che emergono sinuosamente in uno spazio onirico che vuole rompere in quotidiano e dare sfogo alla fantasia per sconfinare dove il conformismo della vita reale non permette di addentrarsi. Spettacolo dall'atmosfera sognante dove la sensualità sudamericana di Mario Vergas Llosa emerge affiancata dalla drammaticità di alcuni eventi. Molto interessante la regia che riesce a far risaltare l'introspezione vissuta dal protagonista ed in questo, significativo è certamente il suo frequente indugiare davanti ad uno specchio o volgere le spalle al pubblico. Finale tutto a sorpresa che risalta, qualora ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, la performance di Raquel: non è mai semplice interpretare il ruolo di una donna, si rischia di scadere nel grottesco o peggio nel volgare. Piscopo invece riesce a fare un ritratto della protagonista senza eccedere in nulla, con estrema semplicità e classe e mai varcando la soglia del ridicolo. Al termine dello spettacolo l'aperitivo offerto dal Teatrosophia nella originale location al centro di Roma, corona una piacevolissima serata all'insegna della cultura e dell'ospitalità. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 2 dicembre 2022. |
Appuntamento a Londra Teatrosophia |