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Umaan
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Cogli l’attimo e vivilo nella dimensione più confacente che puoi ritagliarti e condiscilo con tutto l’aspetto umano possibile.
Questo è il leit-motiv costruito attorno a “Umaan”, nuovo progetto ideato da Marco Barberis, già con Mau Mau, Ustmamò. Ne scaturisce un quintetto elettronico che fa delle sue atmosfere un ampio scenario di ponderazioni, col quesito ricorrente di come si possano, bene o male, superare le mille difficoltà che ci propina la vita, con insospettabili risorse. Gli scenari musicali sono sospensivi ed onirici; meglio se ascoltati in notturna con una cuffia Beats piazzata sui padiglioni. Esplicativo è il tris iniziale affidato a “Una sola veste”, ritmica gommosa e lineare ma di buona efficacia; “In me” con tastiere ipnotiche in leggero delay con giuste pause respiratorie e “Icaro”, traccia dai connotati spaziali ed un refrain fresco per invitarci ad osare di più nella nostra vita. Con “Narciso”, già si cambia verso tribalismi con fitti loop che rapiscono l’anima. E “L’umore” che si respira è fatto di gocce di synth che si espandono nel tracciato per sostenere l’intensa malinconia regnante. Vi accorgerete, senz’altro, che i terreni battuti sono quelli di Apparat, Depeche Mode e degli americani Units ma non è sinonimo di sciacallaggio: semmai, trattasi di abili riproposizioni sonore di un certo gusto che esaltano il coraggio degli Umaan di credere fermamente nel cantato in italiano. Dispersi nel cosmo, la band con “Tra le braccia del vento” narra l’alchimia di poter superare ostacoli arditi con intercessioni Superiori ed incentrano “Paranoia” su tastiere aspre che vanno con ostentata sicurezza e personalità, per esorcizzare gli aspetti paranoici del quotidiano. La bravura del quintetto piemontese è quella di non concedere stagnazioni negli arrangiamenti ma di saper rinfrescare l’insieme con ossigeno pulito ed asettico. Invece, diversificano “Luce tra le mani” con andamento percussivo e galoppante che ti fa intravedere un ago di luce che filtri tra le mani, a mò di un salvifico cambio di rotta. Per quanto complesso possa sembrare “Umaan”, racchiude, invece, un semplice invito: se bandiremo l’arrogante impulso espansionistico e ci concentreremo su obiettivi non dispotici e soverchianti, solo allora capiremo che la dimensione “Umaan-a” sarà l’unica strada da perseguire per sentirci fieri protagonisti nel mondo.

Year : 2017
Label : Libellula records
Genere : elettronica

TRACKLIST:

01 Una sola veste
02 In me
03 Icaro
04 Narciso
05 Umore
06 Tra le braccia del vento
07 Paranoia
08 Trappola di miele
09 Salomè
10 Luce tra le mani
11 Cristalli

LINE-UP

Marco “Ciuski” Barberis : Drums, samples
Valerio Longo : Voce
Diego Maria : Voce, chitarre, programming, synths
Sandro Corino : Basso, synths

 



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