Gli A Small Document sono una band toscana un po’ sui generis che si forma nell’estate del 2009. Il loro sound affonda nel blues, ma presenta sfumature psichedeliche, il tutto ben amalgamato con del rock’n’roll. Nel marzo 2011 ecco uscire il loro début album intitolato The new middle age.
La prima song è “Mudding head”, dove si sente molto l’influenza rollingstoniana soprattutto nel working guitar, ma anche nel timbro di voce che si può sentire meglio nella seguente “A new middle age”. Qui sono presenti, inoltre, alcuni effetti distorti ed il ritmo appare ben costruito come anche in “Song of Robesbierre”, in cui si velocizza e dà, così, maggiore energia a tutto il brano. In seguito vi è “New strange red flavour”: il buon drumming va a braccetto con i sapienti riff di chitarra che ogni tanto portano con sé tratti psichedelici. L’atmosfera blues tranquilla e un po’ sognante viene creata in “Shock down”, mentre “Mind’s Balloon” si caratterizza da un sound più accattivante. Con la canzone “Word’s loser” si può sentire la combinazione di voci, soprattutto nel refrain, e sonorità che si diversificano fino a culminare in psichedelia pura. Melodie disorte aprono “Billy boy’s trip”, una song dalle tinte rock come la travolgente “Desert road” e, per finire, si chiude in bellezza con “Frank has gone”, rispolverando un po’ le sonorità passate anni ‘60/’70 che però non sono mai andate perdute. Bisogna dire che questo album risulta un ottimo biglietto da visita per gli A Small Document con il loro stile che mette radici nel passato, ma, al tempo stesso, guarda al futuro. 79/100
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Mocar: Voce Anno: 2011 Sul web: |