Evidentemente i Neverdream si trovano a proprio agio lavorando ad album che abbiano un filo conduttore, dato che anche il loro nuovo lavoro racconta una storia: la tristemente nota tragedia di Chernobyl del 1986, causata dall’esplosione di un reattore nucleare, che creò danni e ripercussioni che ancora oggi lasciano il loro segno.
L’album è diviso in due sezioni. La prima tratta la tragedia dal punto di vista delle “vittime”: i soccorritori, gli abitanti, madre natura. La seconda parte parla della crisi di un soldato comunista russo che è stato fedele alla sua patria durante la guerra fredda e che vede sfumare tutto il suo ardore patriottico quando sua moglie muore dopo l’esplosione nucleare di Chernobyl. La sua storia termina con il suicidio.
Un album che a primo ascolto non mi ha entusiasmato più di tanto, essendo influenzato anche dalle pesanti atmosfere, quasi sempre drammatiche e introspettive anche nei momenti più melodici.
Con l’aumentare degli ascolti, però, il lavoro si lascia apprezzare sempre di più, soprattutto quando si riesce ad entrare in sintonia con l’atmosfera creata e con le tematiche trattate, anche a costo di sentirsi non proprio “sollevati” nell’animo. Tematiche molto dure e tristi, la scelta è stata questa, e il lavoro non poteva essere diverso da come è stato costruito. La band ha certamente ottime doti tecniche.
Gradevolissimi gli inserti del tastierista che per tutto il cd fa un ottimo lavoro di arrangiamento che giudico preziosissimo. La voce del cantante è abbastanza coinvolgente, ma col procedere del lavoro si sente la mancanza di una maggiore aggressività, attribuibile all’uso di falsetti e di un registro vocale di media estensione. Buoni gli inserti solistici di chitarra e tastiera, che, bisogna dire, sono però piuttosto rari: peculiarità piuttosto strana visto il genere proposto.
“Souls” è un ottimo lavoro, con una buona personalità, che, ovviamente, non disdegna qualche ammissibile influenza o assonanza con band più note. La registrazione è di buon livello, anche se la voce è un po’ bassa nel mix.
In definitiva, è un album che consiglio agli amanti del genere che non cercano necessariamente il riff da headbanging o solistiche a 140bpm, e che soprattutto sappiano soffermarsi maggiormente sulla sostanza, più che sulla forma: i brani hanno infatti il pregio di non lasciarsi mai andare a virtuosismi fine a se stessi.
70/100
Giuseppe Marinelli: Chitarra
Giorgio Massimi: Voce
Mauro Neri: Tastiere
Gabriele Palmeri: Batteria
Federico Criscimanni: Basso
Fabrizio Dottori: Sax, programming
Anno: 2008
Label: Nightmare records
Genere: Prog Metal
Tracklist:
01. Silence
02. Burning The Hopes
03. Victims
04. Across The Tears
05. Looking The Lies
06. Waterfall
07. City Of Ghosts
08. Souls