Scritto da Bartolomeo Varchetta Mercoledì 01 Novembre 2017 18:33
Nato dal sodalizio artistico tra la partenopea Orietta Caianiello e dal capitolino Antonio Sardi de Letto, “Sei per due” è un album d’eccellenza per intensità evocativa e spessore tecnico. L’incisione risale ad una esibizione dal vivo del 30 Marzo 2003 tenutasi presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma e mostra in tutto il suo splendore l’intesa musicale venutasi a creare tra i due pianisti. “Sei per due” perché il concerto ha come oggetto la rivisitazione in chiave pianistica di alcune composizioni del cosiddetto Groupe des Six, così come etichettato dal critico Henri Collet, ovvero quel gruppetto di sei musicisti che nei primi anni venti del secolo scorso condivisero ideali musicali e desideri avanguardistici in una Parigi alla ribalta in una Europa alla ricerca di identità ma ancora frastornata dalla immatura presunzione della cosiddetta società civile che proprio in quegli anni esprimeva la propria bellicosa idiozia come fosse un vanto.
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Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 31 Ottobre 2017 00:07
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Scritto da Bartolomeo Varchetta Lunedì 30 Ottobre 2017 23:53
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Scritto da Bartolomeo Varchetta Mercoledì 25 Ottobre 2017 12:01
Mai prima di oggi mi era capitato di imbattermi in musica classica barocca eseguita con l’ausilio di sassofoni. L’abbinamento è infatti quantomai inconsueto proprio per effetto dello scarto temporale esistente tra lo strumento e lo stile suddetti. Nonostante però la composizione dei brani in scaletta sia riconducibile prevalentemente al periodo storico a cavallo tra il 1600 ed il 1700, questo nuovo riadattamento e riarrangiamento con la presenza di sassofoni non patisce alcun tipo di forzatura, anzi ne rafforza la componente melodica. Il lavoro compiuto per l’ottimizzazione armonica ha sortito infatti in questo caso risultati inaspettati, grazie allo sforzo compiuto dagli esecutori nell’adattarsi alle sonorità cosiddette “barocche”, dove il clavicembalo onnipresente contrasta piacevolmente con i sassofoni, in perfetta simbiosi anche con i brani di Haydn e Bartholdy, dove il pianoforte prende il posto del suo predecessore. |
Scritto da Bartolomeo Varchetta Mercoledì 25 Ottobre 2017 11:53
Formatisi nel 2011 i Four Tramps tornano più grintosi che mai con la seconda incisione in studio che prende il nome da un locale posto nei luoghi d’origine dei suoi componenti, dove si sono varie volte esibiti e dove hanno maturato il loro spirito ribelle e la voglia di contatto con il pubblico. Originari di Reggio Emilia, i quattro scatenati artisti sono infatti accomunati dalla passione per il rock nelle sue più svariate forme, purché sia genuino e diretto. “Pura vida” è un album privo di identità stilistica vera e propria ma non per questo poco gradevole. Composto da 8 tracce, delle quali le prime quattro cantate in italiano e le restanti in inglese, il disco si apre con un brano in perfetto stile southern rock statunitense, per poi divagare nei brani successivi con accenni di blues, hard rock d’annata, punk e funky. In tutto questo calderone di stili i quattro musicisti si sono permessi anche il lusso di impegnare i testi con critiche socio-politiche-folosofiche in maniera arguta e sarcastica. |
Scritto da Daniele Ruggiero Lunedì 23 Ottobre 2017 19:39
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Scritto da Max Casali Lunedì 23 Ottobre 2017 10:19
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Scritto da Max Casali Lunedì 23 Ottobre 2017 10:05
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Scritto da Valentino Butti Lunedì 23 Ottobre 2017 08:35
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Scritto da Daniele Ruggiero Venerdì 20 Ottobre 2017 13:23
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