"Dejeja" è il brano in arabo che anticipa il secondo disco dal titolo “In Primavera”
Un viaggio tra l’Egitto, lo Yemen, l’Arabia Saudita con un sassofono tenore newyorkese sulle spalle jambè caraibici e chitarre garage inglesi su un beat ipnotico in 4/4
Il video dal 25 novembre è in anteprima su Noisey
Dal 26 novembre il brano infree download su Rockit
"Dejeja" nasce a marzo 2013 al Cafè Liber di Torino, nel cuore pulsante di Borgo Dora, quartiere che odora di kebab e narghilè a pochi passi da Porta Palazzo e dal Balòn. I Foxhound stanno suonando, il locale è pieno e caldo. Decidono di chiudere il concerto con un nuovo brano che non ha ancora un testo. Il cantato è in una lingua inventata, come solito fare in fase di composizione. Il volume è alto e la musica arriva in strada. Passano pochi secondi e ragazzi di tutte le etnie che popolano le vie adiacenti entrano nel locale e si mettono a ballare e ad urlare “Dejeja”, l’unica parola intuibile dal cantato. Il gestore del locale è allibito: al di là del bancone del bar questi ragazzi non hanno mai partecipato a un concerto.
"Dejeja" nasce un po’ così, come ponte tra due entità che conosciamo come oriente e occidente, “un canto liberatorio che ci ha messi alla prova, studiando l’arabo grazie ad un amico, Ismail Imad.” E così Riccardo ha imparato l’arabo e Ismail ha iniziato a suonare la chitarra.
I Foxhound salpano con “Concordia”, il loro primo disco uscito per INRI nel maggio 2012, e il vento li porta veloci fino al Primavera Sound di Barcellona nel maggio del 2013. Hanno aperto il concerto di Peter Hook a Torino, i The XX al Traffic Festival, si sono esibiti al Miami, al Milano Film Festival, Spaziale Festival, A Night Like This, realizzando un tour di 60 date iniziato ad ottobre 2012 e concluso a luglio 2013.
Registrato a Torino tra la primavera e l’autunno 2013 Produzione: Dario Colombo + Foxhound Jambè: Skulla Sassofono tenore e flauto: Paolo Celoria (Ordinary People)
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