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Area51: quarta puntata in compagnia del Confusional Quartet


Ecco a voi la singolare storia dei protagonisti di questa quarta puntata di Area51: si tratta di una band che già si era imposta con merito all’interno della floridissima scena bolognese del periodo fine anni 70, dunque in piena epocaNew Wave, ma che tuttavia soltanto nel 2011 ad una trentina di anni di distanza da quell’epoca e dunque con un salto spazio-temporale degno del miglior Martin McFly, ha deciso di riprendere il discorso da dove l’aveva interrotto. Pertanto noi siamo qui trepidanti a fare da spettatori al cosiddetto Ritorno al Futuro dei Confusional Quartet.

La formazione è rimasta quella originale di allora, ossia Marco Bertoni (tastiere e synth), Enrico Serotti (chitarre), Lucio Ardito (basso) e Gianni Cuoghi (batteria e percussioni). La stessa dunque che, dopo una manciata di dischi ormai introvabili (tra cui spicca quello omonimo del 1980) appartenenti al loro primissimo periodo, alla ripresa dell’attività ha sfornato prima un concept album dal titolo “Italia Calibro X” (Ansaldi Records 2011) e poi recentemente il self titled album “Confusional Quartet” (Hell Yeah Recording, 2012), mixato da Giulio Ragno Favero (Teatro degli Orrori).

Una band dunque che, al netto della loro particolare storia, dal punto di vista musicale ci fa capire che seppure avrà sicuramente compiuto qualche doveroso rinnovamento “formale” (poiché giustamente nei brani c’è una bella ricerca sonora “contemporanea”) è rimasta concettualmente integra nella sostanza: potremmo definire i brani del quartetto Rock avanguardistico, essendo così al di fuori dagli schemi e di fatto articolati in vere e proprie jam-session spregiudicate e visionarie che vanno dal Jazz-Rock al Funk allo Swing, passando per tribalismi post-moderni.
Episodi interamente strumentali (salvo qualche campionatura parlata) scanditi da schitarrate a gamba tesa, basso pulsante, synth proto-avveniristici da videogioco a 8-Bit, da cui trasudano ironia ed irriverenza in qualche modo sempre sotto controllo: una sperimentalità idealmente accostabile a quella di mostri sacri come Devo eResidents, e scusate se è poco!

Ascoltatevi il singolo “Futurfunk”, un brano davvero dirompente composto insieme aSir Bob Rifo a.k.a. The Bloody Beetroots, accompagnato da un significativo videoclip (le immagini valgono da sole mille spiegazioni) e con all’interno alcuni eloquenti richiami al movimento futurista italiano.

Voi che chi più chi meno siete cresciuti nella generazione della sopra citata “trilogia” di Robert Zemeckis non temerete di certo gli sbalzi spazio-temporali, figurarsi se poi sono causati da un quartetto che si diverte a confonderci (ma con un certo ordine) le idee. Non abbiate paura e viaggiate insieme a loro:

Sito Webwww.confusionalquartet.com

FacebookConfusional Quartet

Soundcloudhttp://soundcloud.com/confusional-quartet




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