Home Interviste Roberto Tiranti (New Trolls, Labyrinth, Mangala Vallis)

Roberto Tiranti (New Trolls, Labyrinth, Mangala Vallis)

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Cantante e bassista, Roberto Tiranti vanta un curriculum di tutto rispetto avendo militato in band blasonate quali New Trolls, Vanexa e Labyrinth ed essendo attualmente in forza nei Mangala Vallis, negli A:P.D. e soprattutto, nei Live Fire, gruppo internazionale capitanato dal tastierista Ken Hensley, meglio noto per la sua militanza negli Uriah Heep e nei Blackfoot. Lo abbiamo incontrato in occasione della pubblicazione del suo esordio discografico come solista (qui la nostra recensione).

A&B - Nella tua ultima fatica discografica, "Sapere aspettare", hai voluto offrire un quadro di te lontano dal cliché della musica dura, ove ti sei mosso per anni. In tal senso, brani acustici come “Nero cenere”, “Più di ieri” e “Non lo so” o sanguigne rappresentazioni soul o gospel (“Crazy” e “I Remember”) ci offrono spaccati diversificati - e inaspettati - del tuo essere artista. Cosa ti ha spinto a percorrere questi range musicali?
Roberto Tiranti - in realtà questa è la mia visione della musica, ciò che intendo io per “musica”, scaturita da anni di esperienze diverse. Coi gruppi in cui sono stato in questi anni, per forza di cose dovevo, pur rimanendo me stesso, restare all'interno di schemi ben precisi; qui invece gli schemi li ho determinati in totale libertà, senza dover scrivere in alcun modo canzoni e testi impostando prima una direzione.

A&B -  il brano “Vado a male” è certamente il più atipico dell'intero album giacchè si compone di sole prestazioni vocali, da te espresse non solo alla voce solista ma anche ai cori e, addirittura, alla “tromba solista”.
Roberto Tiranti -  la voce per me è al centro di tutto ed una delle mie passioni risiede nel creare tessuti armonici con la sola voce, in questo brano, oltretutto, ho “tributato” il grande Astor Piazzolla, genio del secolo scorso. 

A&B - Ci sono dei brani, sempre in questo album, che navigano in acque sonore più determinate e marcate (“Know How To Wait”, “Sinceramente”, “Non è più tempo”, “Conta fino a tre”, “Percorso Obbligato”). Tuttavia, mantieni a distanza l'heavy epico dei Labyrinth, il metal classico dei Vanexa, il prog di New Trolls e Mangala Vallis. Non pensi che il pubblico metal o prog, presso i quali sei certamente più conosciuto, possa non accettare queste puntate in altri generi musicali?
Roberto Tiranti: beh, il pubblico metal o prog potrà continuare ad ascoltare i molti dischi che ho fatto con quelle bands. Oltretutto è previsto un nuovo lavoro coi Mangala Vallis e continuo la mia collaborazione con Ken Hensley e con gli Wonderworld. Sarebbe stato troppo facile e poco creativo fare l’ennesimo disco metal/prog. L’intento di un lavoro solista è quello di dare all’ascoltatore la propria visione della musica e se ciò non viene recepito/gradito non è sinceramente un problema mio. 

A&B: Abbiamo citato alcuni importanti gruppi nei quali hai militato. Vorrei che tu mi parlassi brevemente dell'esperienza da te maturata in seno ad ognuno di questi. 
Roberto Tiranti:
conobbi i Vanexa a 12 anni. Erano amici di mio padre e, dopo poco, a cavallo fra 1989 e 1990, sono diventato il loro cantante con enorme gioia. Una delle più belle esperienze della mia vita che ha portato alla realizzazione del mio primo vero disco “Against the sun”, realizzato fra il 1990 ed il 1993, uscito poi nel 1994. Ci siamo riformati nel 2008 dando anche luogo alla realizzazione di un album live. Però per impegni ho però dovuto passare il testimone al primo cantante Marco Spinelli ed ora il posto è stato preso dall’ottimo Andrea Ranfagni. Sono con i Mangala Vallis dal gennaio 2012: è stata una reale sfida per me suonare e cantare un genere non esattamente “semplice” e sono orgogliosissimo di “Microsolco”, uno degli album più belli della mia carriera. Abbiamo in mente di realizzare un nuovo lavoro!  Devo moltissimo ai Labyrinth: con loro ho passato anni meravigliosi e difficili durante i quali abbiamo portato la nostra musica in giro per il mondo. Qualcosa distraordinario.



A&B - Come mai sei uscito dal gruppo l'anno scorso?
Roberto Tiranti -  tutto ha un suo ciclo vitale e credo che i Labyrinth abbiano esaurito il loro……tempo di voltare pagina.
Tuttavia, ti anticipo che il prossimo 22 agosto saremo a Città del Messico per eseguire dal vivo tutto "Return to Heaven Denied". Ci hanno voluto li e hanno organizzato tutto nei minimi particolari. Era doveroso per noi onorare questa richiesta, in nome di quanto dobbiamo alla band e a quel disco e nella gratitudine nei riguardi degli organizzatori e fan messicani.

A&B
- Non resta che un gruppo, di cui parlare ancora...
Roberto Tiranti -  Parlando di band ove ho militato, ci sono i New Trolls, i più importanti tra quelli nominati, almeno a mio avviso. Loro sono stai per me la più importante palestra musicale di sempre, avendomi insegnato il mestiere, sia dal vivo, sia in studio. Entrare in un gruppo del genere a 22 anni è stata una delle più grandi emozioni della mia vita. 

A&B - Cosa ricordi delle due esperienze sanremesi con i New Trolls?
Roberto Tiranti - passare in due giorni dal locale della riviera ligure al palco dell’Ariston fu elettrizzante...ricordo ancora ogni singola sensazione, come fosse ieri. Quel palco fa tremare le gambe a tutti ma ciò che restituisce è moltissimo in termini di esperienza e gioia.

A&B -  Hai interpretato le parti di Gesù e del faraone Ramsete II in alcuni musical di stampo biblico. Il teatro è una forma artistica in cui ti trovi altrettanto a tuo agio?
Roberto Tiranti - è un aspetto che a me piace molto. Jesus Christ Superstar è un capolavoro assoluto, per me il Musical per eccellenza mentre "I Dieci Comandamenti", pur cronologicamente distanti, avevano in comune la libertà di far cantare gli interpreti con la loro vocalità adattata al personaggio. Purtroppo oggi il musical, soprattutto in italia, è diventato la “parodia” dell’opera e tende a far cantare tutti nello stesso modo, rendendo a mio avviso vocalmente noioso lo spettacolo stesso. Questo è il motivo per cui non ho portato avanti l’idea di fare altre audizioni.



A&B -  Hai avuto contatti con tanti artisti, nazionali ed internazionali. Con quali ti sei trovato più a tuo agio e con quali invece non ti sei proprio preso?
Roberto Tiranti -  Ian Gillan e Glenn Hughes sono persone splendide. Ogni volta che ci si vede è una festa ed un piacere condividere il palco con loro. Meraviglioso anche ascoltaregli aneddoti legati all’epoca d’oro del rock e dei Deep Purple.

A&B - Il gruppo Live Fire, con il quale militi assieme a Ken Hensley (Uriah Heep) è un'esperienza momentanea o durerà nel tempo?
Roberto Tiranti - sono in questa band dal gennaio 2013 e proprio i questi giorni stiamo parlando della realizzazione di un nuovo album. "Trouble" venne registrato nel 2013 ma per Ken Hensley è molto importante mettere sempre nuova carne al fuoco. 

A&B - L'anno scorso hai partecipato al FIM - Fiera Internazionale della Musica di Genova, dove sei stato premiato quale miglior voce ligure esibendosi sul palco assieme a Bobby Kimball dei Toto. Mi aspettavo di vederti nel cartellone anche quest'anno con il citato Hensley che, invece, si è presentato con un altro gruppo.
Roberto Tiranti -  al FIM ero presente con i WONDERWORLD, power trio formato da me, Ken Ingwersen e Tom Anre Fossheim. DI fatto siamo i tre musicisti del progetto "Live Fire". Abbiamo deciso di formare questa band nel 2013 e nel 2014 è uscito il primo album (qui un breve estratto).



Ken a sua volta decise di venire al FIM perché c’eravamo noi. Non sarebbe stato possibile partecipare coi "Live Fire" per questioni economiche quindi il FIM ha deciso di invitare noi Wonderworld, quindi Ken ha ritirato il suo premio e per soli cinque brani ci siamo trasformati in "Live fire". 

A&B: Cosa pensi dell'attuale scena hard & heavy italiana. Pensi che ci sia fermento, che le proposte artistiche siano valide? 
Roberto Tiranti:
fermento ce n’è sempre molto ma ciò che mi “turba” è la carenza d’idee. Troppa inutile compulsività da parte delle migliaia di band presenti sul territorio nel dover fare necessariamente un disco, cosa che non è affatto “creativa”. Quello che per la band media oggi rappresenta il primo disco, per me un tempo era il demo. Con troppa facilità, poca autocritica epochissime idee si fanno dischi con poco investimento economico. Non va bene, a mio avviso, ma è un discorso lungo che poggia su terreni molto scivolosi. 

A&B: Progetti futuri?
Roberto Tiranti - cercare di vivere serenamente in un mondo sempre meno sereno, realizzare un nuovo album solista che vedrà la luce nel 2016 e portare avanti gli altri progetti di cui ho parlato poco sopra!
Saluti a tutti!

 

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