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Surrogati, silenzi e altre amenità necessarie è il terzo disco del giovane cantautore di
Marsala Marco Messineo, dopo le precedenti esperienze di Le Più Nere Speranze (2002, Riff Raff Recording) e Scatola Nera (2007, autoprodotto).
Un lavoro di chiara matrice rock (all’italiana), molto ruvido, potenzialmente sporco e incazzato nei testi, ma costantemente impacchettato in una confezione simil-pop dalla quale esce il solito sound (quasi sempre) piatto. Le nove tracce che compongono il disco sono caratterizzate da questo: una notevole quantità di parole, concetti, esternazioni, l’abbondante ricorso al parlato ed a quella “libertà d’intonazione” che sfiora il limite in pezzi come
"Per Perdere Ogni Rima", dove francamente la tensione vocale di
Marco Messineo va oltre il suo possibile scopo di creare disagio nell’ascoltatore.
A metà tra Luca Carboni, di cui ci sembra di risentire il tono, ed il “nuovo” Vasco della musica italiana (Brondi), tanto di moda ultimamente per quanto riguarda l’utilizzo di tremila parole al minuto, a cascata, senza metrica, con titoli privi di capacità di sintesi,
Surrogati, silenzi e altre amenità necessarie corre via velocemente senza riuscire a catturare l’attenzione profonda dell’ascoltatore, nonostante nasconda tra le pieghe dei suoi testi (più che nelle sue parti musicali) spunti a nostro avviso interessanti.
60/100
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Marco Messineo: Voce, parole e musica Gregorio Caimi: Chitarra elettrica e acustica Giacomo Buffa: Basso e contrabbasso Alfredo Giammanco: Tastiera Dario Li Voti: Batteria Claudia Marchetti: Chitarra elettrica
Anno: 2010 Label: Tartaruga Records Genere: Pop/Rock
Tracklist: 01. Come Un Ricordo Dalla Faccia Cattiva 02. Non Sono Il Tuo Stereotipo Ideale 03. E’ Come Sanguinare 04. Politichese 05. Contro Le Forze Del Male 06. Il Capodanno Del ‘99 07. Per Perdere Ogni Rima 08. Ed Era Questa La Rivoluzione Che Avevamo Tanto Atteso 09. Dal Giornale Di Domani
   

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