|

Ardita argomentazione sul ruolo del diavolo e sulle verità assolute della fede, condita con gag, canzoni, immagini, frasi bibliche e storia personale.
Greg racconta il suo rapporto con la religione e in special modo col Diavolo, inteso come entità in contrapposizione al Signore. Una narrazione che partendo da un ricordo personale (le scuole elementari dalle suore) attraversa eventi storici ed aneddoti personali utilizzando le immagini e la musica come cornice. Il tema religioso non è facile da trattare: rientra in quelle cosiddette “aree distoniche” di cui è difficile parlare in quanto inserite nei personali profondi convincimenti. Ma Greg (al secolo Claudio Gregori e alias Gin Cooper) attraverso la lettura di brani biblici, intervallati da ritmi e canzoni blues, gioca col pubblico in sala, insinuando il tarlo del dubbio e incoraggiando riflessioni non sempre piacevoli. In un vorticoso susseguirsi di battute, gag, canzoni ed interpretazioni di vari personaggi, lo spettacolo conduce lo spettatore fuori dalla zona di confort con un monologo dissacratorio, politicamente scorretto, ma profondamente realistico: come negare che la Bibbia è un testo estremamente crudele e cruento! Tanti gli spunti di riflessione insinuati negli spettatori utilizzando l’artificio dell’ironia. Battute spiazzanti, parallelismi con pellicole cult (Dio si materializza nei panni de “Il Padrino”) e letture religiose opportunamente rivedute e “corrotte”. A chi ha domandato a Greg il motivo per cui portare in scena uno spettacolo sul Diavolo, l’artista ha raccontato che “C'è una leggenda che dice che se vuoi imparare a suonare il blues devi legarti con una chitarra a mezzanotte, in un crocevia, ti apparirà il diavolo e te lo insegnerà. A me ha insegnato a ragionare con la mia mente senza farmi influenzare”. Autonomia di pensiero: è questo il messaggio che arriva forte e chiaro alla sala. Presa di coscienza delle stranezze insite nelle sacre scritture, per punzecchiare la curiosità del pubblico (almeno di coloro che di tali incongruenze non ne sono a conoscenza) ed attivare un pensiero critico. “Io sono il diavolo” conferma lo stile ironico, ma tagliente di Greg proponendo parallelismi tra il bene e il male, la fede cieca e l’ipocrisia; un dialogo contraddistinto da provocazioni e prese per i fondelli, dove la necessità di “credere in qualcosa” si rivela come una delle maggiori debolezze umane. Lo spettacolo è un inno alla libertà di pensiero, sfiora il filosofico mentre si propone come un cabaret musicale, fino ad arrivare ad un finale quasi apocalittico. Una potente lettura critica dei testi sacri condita con ironia e servita sul piatto d’argento della sagacia, proposta su un palco dove troneggiano un grande libro, qualche oggetto di scena ed un leggio utilizzato a mo’ di pulpito. In questo vortice di immagini, storie, siparietti e canzoni Greg si muove con maestria dialogando con il pubblico e con personaggi immaginati, regalando uno spettacolo leggero, ma non certo superficiale. Unico elemento forse leggermente critico, è la lunghezza della pièce: quasi due ore, anche se gradevoli, rischiano di appesantire la rappresentazione.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione dell'11 ottobre 2025.
|
|

Claudio ‘Greg’ Gregori porta in scena Io sono il Diavolo: ironia, blues e filosofia allo Spazio Diamante
di Greg musiche originali di Greg e Attilio Di Giovanni luci Nicoló Vernazzani aiuto regia Maria Chiara Augenti produzione Viola Produzioni Centro di Produzione Teatrale
Greg racconta il suo rapporto con il Diavolo. Lo fa attraverso aneddoti, gag, canzoni e immagini spiazzanti che ripercorrono la sua vita: dai primi avvistamenti durante la scuola delle suore al momento in cui gli insegnò a suonare il Blues. Incontri frizzanti e dissacranti, durante i quali la discussa entità mostra a Greg le stranezze e gli incongrui delle sacre letture, rafforzando i suoi dubbi e istigando in lui ponderazioni spesso imbarazzanti e che sicuramente faranno arricciare qualche naso. Gin Cooper è un crooner alla Dean Martin. Sa di non essere uno stinco di santo e sa che prima o poi la sua donna lo manderà al Diavolo. Ma lui, il Diavolo, l’ha già conosciuto! Un monologo frizzante, salace e dissacratorio, in cui Greg (alias Gin Cooper) racconta del suo rapporto con questa discussa entità fin dai primi avvistamenti durante la scuola dalle suore, quando iniziò a scoprire quanto il Signore descritto nelle sacre letture assomigliasse a un boss della malavita. Greg ci narra del suo amore per la Musica che lo conduce a quel famoso crocevia dove ha il primo vero incontro con il Diavolo che, con la scusa d’insegnargli il Blues, comincia a spiegargli come stiano davvero le cose; gli illustra le stranezze e gli incongrui delle sacre letture, gli stuzzica la curiosità, rafforza i suoi dubbi e ne istiga ponderazioni spesso imbarazzanti. Tra gag, passaggi della Bibbia, giochi di parole, aneddoti, parabole, canzoni e immagini spiazzanti, gli spunti di riflessione sono molti e sicuramente rischiano di far storcere qualche naso, specialmente a chi ha finalmente trovato la sua zona di conforto in questo ipocrita mondo politically correct. E quando il Diavolo offrirà a Gin Cooper la possibilità di resettare tutto con un nuovo Big bang, semplicemente premendo un pulsante, qualcuno farà il tifo per lui. (Fonte: comunicato stampa)

Spazio Diamante via Prenestina 230/B Roma TEL. 06. 27858101 WHATSAPP +39 345 1474533
|