Un cast attoriale di poco mutato, rispetto alle pregresse edizioni (subentrano Paolo Briguglia e Cristina Pellegrino), non scalfisce in alcun modo le avvincenti dinamiche della pièce teatrale, capace, più del film, di alternare risate grasse a spunti riflessivi in ordine a temi interessanti afferenti al tradimento, all’omofobia, alla privacy, al rapporto genitore/figlio, all'uso della tecnologia nel quotidiano.
Il serio e il faceto si succedono repentini, garantendo un’escursione emotiva di inusuale efficacia che concretizza - grazie alla permanenza in zona alta della curva dell’attenzione - uno dei rari esempi di opera dinamica e scorrevole, pur in assenza di pausa centrale.
Al riguardo, impossibile non citare la straordinaria coppia Abbrescia/De Lorenzo, che viaggia in un mare magnum di fraintendimenti, abilmente  saccheggiati dalla commedia degli equivoci sfruttando il collaudato meccanismo dello scambio di persona: calato nei panni di un uomo di mezza età apparentemente disincantato che, in realtà, nasconde un bieco tornacontismo, Dino Abbrescia naviga abilmente in zona ilare, alzando continuamente la palla ad un altrettanto mirabile Massimo de Lorenzo, sorta di nerd fuori tempo massimo che pure agisce in un contesto goliardico, ma a vocazione vagamente surreale. I due si alternano vicendevolmente il ruolo di spalla, in un ping pong virtuale giocato a suon di battute, sguardi e posture di natura quasi caricaturale.
Dal canto suo, apparentemente collocato sulla fascia, Paolo Calabresi si pregia di interpretare un personaggio particolarmente caustico, se non del tutto corrosivo, anch’egli in grado di strappare risate, pur in un alveo pervaso da sferzante cinismo.
Quanto offerto dagli altri quattro attori (Alice Bertini, Paolo Briguglia, Cristina Pellegrino, Valeria Solarino), arricchisce di umori ed emozioni un contesto espressivo che, offrendo uno scenario multicolorato, assicura una variopinta capacità recitativa, perfettamente idonea alla trattazione politicamente scorretta di temi molto delicati e oltremodo attuali, sublimata da una quadra conclusiva non scontata, sottesa ad una morale del tutto condivisibile.

Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 10 ottobre 2025.

Perfetti Sconosciuti

uno spettacolo di Paolo Genovese

con
DINO ABBRESCIA
ALICE BERTINI
PAOLO BRIGUGLIA
PAOLO CALABRESI
MASSIMO DE LORENZO
CRISTINA PELLEGRINO
VALERIA SOLARINO

scene LUIGI FERRIGNO
costumi GRAZIA MATERIA
luci FABRIZIO LUCCI
NUOVO TEATRO diretta da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana e Lotus Production

Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di PERFETTI SCONOSCIUTI Una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi… (comunicato stampa)

Teatro Ambra Jovinelli
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