Il cuore debole di Antonio
Roma, Teatro Tor Bella Monaca, 4-5 ottobre 2025

Prende il via al Teatro Tor bella Monaca la rassegna “Le voci del presente 2025” con la presentazione dello spettacolo “Il cuore debole di Antonio”, un’opera di drammaturgia contemporanea che narra un vero fatto di cronaca.

Il 4 giugno del 1989 un gruppo di amici parte per Milano per seguire l’amata “Roma” che gioca a San Siro con il Milan. Quattro adolescenti della periferia, che giocano in oratorio e condividono il grande amore per “la magica”.
Giovani che cercando di fare i grandi andando con un treno speciale a “conquistare Milano” e che invece della gioia e correttezza che dovrebbe contraddistinguere lo sport, incontrano la violenza di un mondo adulto e prevaricante che senza alcun rimorso e ritegno ritiene di poter sacrificare una giovane vita in nome di un tifo malato, forte con i deboli e padrone dei destini.
“Il cuore debole di Antonio” con una ironica poetica ed un linguaggio, a volte, da stadio, racconta come la fede calcistica possa creare legami profondi, amicizie sincere e voglia di esplorare insieme il mondo. A vent’anni non si pensa che il destino possa diventare avverso e che la felicità di un momento possa essere per sempre perduta nell’attimo successivo e trasformare il giubilo in tragedia.
Lo spettacolo si snoda su due piani: uno narrativo ed uno reale. I quattro interpreti, perfettamente calati nei loro ruoli, emozionano e divertono, ognuno con le sue peculiari caratteristiche: Flavio Francucci (Daniele, il narratore della storia) si muove agevolmente tra passato e presente, passando metaforicamente la palla agli altri interpreti con un perfetto tempismo, per un risultato che consente a Giovanni Bonacci (nel ruolo di Antonio) di essere costantemente presente nella vicenda senza mai proferire parola se non nel suo toccante monologo finale, e di interagire, con non scontata sintonia, con gli altri protagonisti (lo scorbutico Secco - Giacomo Bottoni - ed il balbuziente Pecorella - Simone Giacinti).
Un plauso va sicuramente riservato a Simone Giacinti autore della drammaturgia, per la scelta di riportare alla memoria la tragedia legata alla morte del giovane Antonio De Falchi, creando un testo semplice, ma toccante, capace di divertire e, soprattutto nel finale, generare profonde emozioni nella platea, dove qualche luccicone è apparso negli occhi degli attenti spettatori.
Di rilievo la prima regia di Francesco Giordano che riesce a conferire allo spettacolo un corretto ritmo, alternando momenti concitati ad attimi di riflessione, entrate ed uscite di scena, mentre un pannello sullo sfondo si muove scandendo le tappe del viaggio verso Milano e, nel finale, una cantilena che ricorda il battito sempre più lento del debole cuore di Antonio.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, inserito nella rassegna “Le voci del presente” realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo, vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365, Cultura tutto l’anno, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha la capacità di regalare al pubblico un interessante spaccato di vita, un fatto di cronaca forse poco conosciuto o dimenticato e soprattutto una riflessione su quanto la violenza possa essere distruttiva di sogni, speranze, illusioni e soprattutto vite umane.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 5 ottobre 2025.

Compagnia Umberto Orsini
presenta

Il cuore debole di Antonio
con
Giovanni Bonacci,
Giacomo Bottoni,
Flavio Francucci
Simone Giacinti
regia Francesco Giordano
drammaturgia Simone Giacinti
sound designer Munendo
aiuto regia Lorenzo Parrotto

Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

È il 4 giugno del 1989 e un gruppo di amici, armati di panini e sciarpe giallorosse, sono pronti a “conquistare” la fredda Milano tifando la loro squadra del cuore: la Roma. Incantati da cori e colori, camminano sognanti per il vialone che li porta allo stadio. Ma spesso i sogni fanno a pugni con la realtà, dove spesso la violenza prende il sopravvento e il forte fa il forte con i deboli: in questo caso con dei giovani ragazzi che non volevano far altro che tifare la propria squadra e tornare a casa da mamma. È il 4 giugno del 1989 e insieme ad Antonio De Falchi, quel giorno a Milano, siamo morti un po’ tutti.

Sabato 4 ottobre a seguire DIALOGHI AL PRESENTE: Incontro con la compagnia e Tonino Cagnucci, scrittore e direttore editoriale de “Il Romanista” e “Radio Romanista”.

Teatro Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino, 5 Municipio VI
Roma
06/2010579 (dalle 11 alle 19)
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