Morte accidentale di un anarchico
Roma, Teatro Tor Bella Monaca, 24 settembre 2025

Dopo 55 anni dal suo debutto sulle scene la commedia “Morte accidentale di un anarchico”, una delle opere più note di Dario Fo, riesce ancora ad interessare ed intrigare con la sua incredibile attualità e sottigliezza.

Il testo di Fo e Rame pone l’attenzione su scomode verità, e con la genialità artistica caratteristica del Premio Nobel, con fare giullaresco e provocatorio, racconta di un tragico evento, affidandone la narrazione ad un matto, cioè ad una persona che essendo “incapace di intendere” può esternare qualunque teoria (anche la più complottistica) senza subirne conseguenze e senza, il più delle volte, essere ascoltato o creduto.
Già l’allusione nel titolo alla "morte accidentale", ironicamente sostiene la tesi dell'omicidio dell'anarchico Giuseppe Pinelli, avvenuta nella Questura di Milano in circostanze inizialmente non chiare, poi archiviate da un'indagine della magistratura come un caso di "malore attivo", cadendo dalla finestra del quarto piano durante il suo interrogatorio.
L’opera nacque e si sviluppò grazie a materiali reperiti dai coniugi Fo (verbali dei processi, articoli di stampa, interviste), cambiò negli anni diverse stesure, ed i vari allestimenti dello spettacolo costarono all'autore più di quaranta processi in varie parti d’Italia.
La versione della commedia, presentata dalla compagnia Eleftheria nell’ambito del Teatro festival Comic Off, seppure leggermente attualizzata (sulla scrivania del commissario di polizia troneggia un computer!), mantiene la spregiudicatezza e l’ironia del testo originario. Gli interpreti (Simone Ricci, Claudio Destino, Vincenzo Leone Francesco Savarino e Beatrice Frattini) consci dell’impossibilità di ricreare la spontaneità’ e la naturalezza con cui Fo metteva in scena se stesso, danno una positiva prova attoriale, nonostante qualche piccolo inciampo nella recitazione.
D’altronde la forza del testo – immutata negli anni – è la capacità di sgretolare la drammaticità dell’argomento (l’attentato a Piazza Fontana) per trasformarlo nel grottesco, senza alterarne le verità di fondo. Una drammaturgia rivoluzionaria, dissacrante quasi scandalosa, ma assolutamente geniale.
Consci che la pesante eredità lasciata da Dario Fo non può essere emulata, la regia e gli interpreti di “Morte accidentale di un anarchico” riescono ad intrigare il pubblico del Teatro Tor Bella Monaca, strappando risate e riflessioni. Il matto, interpretato da un camaleontico Claudio Destino assolve pienamente il suo ruolo destabilizzante, con il suo parlare “a cascata”, le sue teorie folli ma condivisibili, i suoi ammiccamenti e travestimenti.
Alla regia di Claudio Destino e Federica Tucci va il merito di essere riuscita a ricreare l’ambientazione della stanza del posto di polizia con la finestra, rigorosamente aperta, che incombe al lato del palcoscenico. Un ambiente scarno e forse un po’ ridicolo e anacronistico con le sue scartoffie e la tristezza degli arredi. Tutti i personaggi sono caratterizzati all’eccesso, dall’istriomania” (cioè il bisogno irrefrenabile di spacciarsi per altre persone) del matto, ai ruoli dei commissari per la verità non troppo “svegli”, a quello dell’irreprensibile Questore, senza dimenticare la giornalista ficcanaso. Comicità, travestimento, ridicolaggine, tutto ricrea il gioco comico che utilizza lo sberleffo satirico per smascherare le bugie arroganti e le contraddizioni di un potere presuntuoso che nega la verità anche davanti all’evidenza e alimenta la propria degradazione.
Un po’ commedia degli equivoci, un po’ slapstick comedy, un po’ teatro di denuncia, “Morte accidentale di un anarchico” è un’opera che non delude mai. La compagnia Eleftheria, consapevole della difficoltà di approcciarsi ad un’opera del genere, ha saputo donare alla rappresentazione una nota di contemporaneità ed inserirla nell’attuale contesto politico e sociale senza intaccare la grande eredità dell’autore premio Nobel. Tradizione ed innovazione, un rimodellamento che ha prodotto un buon risultato puntando sulla sensibilità artistica degli interpreti e su un teatro a vocazione sociale.

 



Morte accidentale di un anarchico
di Dario Fo e Franca Rame
regia Claudio Destino e Federica Tucci
con
Simone Ricci
Claudio Destino
Vincenzo Leone
Francesco Savarino,
Beatrice Frattini
musiche
Claudio Destino e Marcello Coco
luci Marcello Coco
costumi e scenografia
Claudio Destino e Federica Tucci
disegno locandina di Diego Lalomia
Eleftheria

La commedia fu rappresentata la prima volta il 5 dicembre a Varese e il 10 dicembre del 1970 a Milano. La «morte accidentale» a cui allude ironicamente il titolo è quella dell’anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato il 15 dicembre 1969 dalla finestra del quarto piano della questura di Milano, nel corso dell’interrogatorio per la strage di Piazza Fontana. Le circostanze della morte, inizialmente non chiare, furono poi archiviate come un caso di «malore attivo». Il testo di Fo e Rame, che prende vita un anno dopo il fatto, rappresenta una farsa irresistibile, che attraverso l’uso del grottesco e del paradosso, mette in luce le menzogne e le contraddizioni del potere, nella sua natura più universale. L’effetto giullaresco è di una totale e travolgente comicità. Il testo di Fo e Rame ci riporta all’attenzione queste scomode verità, con audace e provocatoria genialità artistica, ci mette quasi in guardia, esortandoci a non fermarci mai alle verità raccontate e ai fatti così riportarti nel nome della giustizia e della fiducia, nel nome dell’informazione, e di come anzi il potere, riesca a organizzare il “gioco” del massacro, gestire il pianto, lo sdegno, lo scandalo, scegliere i colpevoli, le vittime, le medaglie alle vedove e agli orfani.
(Fonte: comunicato stampa)

Teatro Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino
Roma
all'angolo di viale Duilio Cambellotti
con via di Tor Bella Monaca
06/2010579 (dalle 11 alle 19)
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

 


Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.